sabato 2 gennaio 2010

PORT EDEN - SYDNEY


9-12-2009
ore 22.10 Cambiato orizzonte. Data finestra di vento buono questa mattina ci siamo schiodati da Port Eden e siamo entrati, dopo 10 M, nella laguna di MERIMBULA.
Naturalmente non ci siamo fatti mancare un insabbiamento sulle alghe ma era praticamente previsto. Merimbula non viene menzionato nemmeno sull' ALAN LUCAS' bibbia degli ancoraggi della costa Est AU. Ingrasso stretto e insabbiato, proibitivo con onda sulla barra e scrse profondita' su tutta la laguna.
Roba da barchini e catamarani come Andromeda. Il paesino e' quanto mai vacanziero, stile old America, sembra di essere a Milwaukee ai tempi di Fonzie.

13-12
ore 6.00 Dopo tre giorni d' incanto finalmente estivo, spiagge nuoto, gelatini, sfiliamo le cime dalla boa e usciamo in mare aperto incontro al sole che sorge. Vaghe ariette da SW ma con la promessa che diventeranno vento 15- 20n da SE.
ore 12.00 Promessa non mantenuta. NE 15n. Si viaggia comunque benone a 8n di bolina, derive immerse, mantenendo la rotta senza dover tirare altri bordi.
ore 21.00 Ancorati nel canale di NAROONA. Pioviggina. Il posto non e' granche' e vedremo di fuggire via domani, barra di uscita permettendo.

In entrata poche ore fa mi e' scappato l' avviso: - cominciate a farvela addosso  ! -
 Philippe e Eugen mi hanno guardato storto e un attimo dopo eravamo lanciati a 20 nodi in surf sul pendio dell' onda piu grossa della giornata tra due muraglioni di sassi, con i motori che urlavano al massimo nella forte corrente entrante. Poi , dentro, la calma di un laghetto.
E' seguita una camminata per il paesello dove scopriamo, in seguito ad una chiacchierata in una cafeteria, che il nostro velaio sta ancora piu a nord. Sta a NOWRA.
Mille accidenti alla pronuncia e allo slang australiano!


14-12
ore 7.00 Si riparte verso il nord. Cielo coperto. Umido. No wind. Motori. Fuori la traina.
ore 20.00 Preso altro tonno, piu grosso del precedente. Nel primo pomeriggio, ma ripulito e sfilettato sara' buono per la sera e per domani. Preso poco prima di BATEMANS BAY dove andiamo ad ancorare all' esterno del canale in quanto la bassa marea e' bassa anche per Andromeda. Esiste un Marina, dove ci rechiamo con il battellino, ma e' privo di acqua e carburanti nonostante le info di Alan Lukas. Inoltre il paese si snoda in lunghezza lungo il canale e ci tocca camminare parecchio prima di arrivare in centro. Ci consoliamo davanti ad una birra e un caffe' in attesa di tornare in barca dove Phil. e' alle prese con i filetti di tonno in casseruola. NOUVELLE COUSINE.

15-12
ore 23.00 Alla mia eta' dovrei stare attento ad evitare gli sforzi intensi. Invece questa mattina sono partito con il peso del genoa sulla groppa e verso sera sulla groppa mi gravavano il genoa e un altro fiocco. Un affarone combinato con il velaio di Nowra, che non vedeva il senso di riparare il genoa in quanto troppo vecchio e cristallizzato. Mi tirava quindi fuori dal cappello a cilindro un genoa piu piccolo, messo bene, stessa inferitura, per 1000 $. Contrattando come marocchini alla fine ci si e' accordati per 800$. Ok. Comunque il vecchio lo tengo, me lo accorcio alla base e verra' usato come trinchetta gemella nelle andature di poppa.
Nowra e' un paesino come tanti, sulle rive di un fiume a 7M dal mare oceano. Da Batemans Bay sono 118 km. Due ore di autobus tra boschi di eucalipti e pascoli di bovini.
Interessante il porticciolo e l' abitato di ULLADULLA . Forse ci passeremo con Andromeda.

18-12
ore 21.00 Detto fatto, eccoci a Ulladulla. 26M di brutta navigazione: cielo grigio, pioggia, molta onda, poco vento e sbattimenti conseguenti.
Nel giro ricognitivo in paese ho beccato un calabrese, pizzaiolo, che mi informa sul 20% di italica popolazione residente. Ma intanto lui l' italiano l' ha quasi dimenticato e ci parliamo a gesti del piu e del meno. E dell' incendio nell' entroterra di ieri: infatti a Batamans bay l' aria era di un caldo infernale. Veniva a raffiche da ovest ed era come respirare mattoni bollenti.

19-12
ore 18.00 Tra alti e bassi .Ieri brutta navigazione, oggi ottima. Cielo terso, 20 n da S-SE, randa e fiocco, pensavamo gia di fare la notte e proseguire quando trrr...trrr...il winch dove e' avvolta la lenza frigge e tiriamo a bordo un bel YELLOWTAIL KINGFISH. Si e' sacrificato per noi. Allora per onorare tale sacrificio e' bene fermarsi nel primo posto che capita.
Ed eccoci a KIAMA microporticciolo stipato di barche dove non ci resta che ancorare all' esterno. e subito via con il battellino in cerca di limoni, vino bianco e quanto altro.

20-12
ore 18.00 Questa notte si e' ballato. Cioe', la barca sulle onde e noi dentro. Per non passarne un' altra simile nonostante il paesino sia simpatico, salpiamo l' ancora alle prime luci con la segreta speranza di raggiungere PORT HACKING. Ma chi vive sperando...etc. Niente da fare, il vento non ci aiuta. Ripariamo quindi nel piccolo porto di WOLLONGONG dove ancoriamo prua - poppa di fronte all' ingresso nell' unico posto disponibile. Qui tutte le barche stanno su tre corpi morti, segno che quando entra l' onda di NE si balla parecchio. Di NE, da meteo, ne avremo a volonta'; domani 30n offshore e fino a martedi' non si vedono variazioni. Quindi occhio! 1,2 m di fondo.

21-12
ore 18.00 Date le previsioni infauste, 35n, ci siamo spostati a ridosso della banchina principale. Ormeggio all' inglese di fianco a due grossi copertoni che penzolano con catene dall' alto del muraglione. Una giornata di massacro per cime, bitte e parabordi strattonati dall' andirivieni del moto ondoso.
Per il resto Wollongong si presenta bene. Centro di vacanze, ben oliato, Eugen si fermerebbe volentieri. Tanta gnocca, dice.

23-12
ore 20.00 Partiti all' alba, mezza giornata di motore nelle piatta, sorpassato Port Hacking e acchiappata boa privata a FRENCHMANS BAY nella grande rada di BOTANY BAY. Rada famosa in quanto scoperta da JAMES COOK nel 1770 e ancora da LA PEROUSE nel 1778. Quattro anni dopo a Parigi veniva ghigliottinato Luigi XVI il quale, un attimo prima con la testa ancora sul collo, si rammaricava di non aver avuto piu notizie dal suo esploratore preferito. Di La Perouse e l' ASTROLABE, la sua nave, esiste colonna commemorativasulla destra della baia. A sinistra si affacciano le piste dell' aereoporto di Sydney di cui si vedono gia i grattacieli e la Torre.
Vento forte da NE come da previsioni. E' curioso che il forecast locale le disgrazie le azzecca sempre e le belle notizie quasi mai.

25-12   NATALE 2009
ore 14.00 Tra qualche tempo, ricordando il Natale del 2009 si dira' : l' abbiamo passato in navigazione, motori e fiocco, con vento da Sud che si contrapponeva alle grosse onde della sfuriata da NE del giorno prima e parte della notte che, rimbalzando sulla scogliera tra Botany Bay e Sydney, producevano un mare impossibile. Fino a che siamo entrati finalmente a Port Jackson ormeggiando poi ad una boa di Rose Bay. Dalle 6 alle 9 am. Seguiva in mattinata un giretto con Eugen tra le ville e le spiaggette della costa antistante mentre Phil. si dedicava alla cucina.
Ora il Sud e' rinforzato fino a 25 nodi. Confidiamo nel corpo morto. (?)


26-12
ore 17.00 Santo Stefano.Partenza annuale della famosa regata Sydney - Hobart. Vago senso di rammarico e piccolo impulso a infilarsi nel gruppo e seguirlo fino in fondo. Ma "fondo" potrebbe voler dire fondodelmare. Nei prossimi giorni infatti per i regatanti ci sara' da bolinare duramente specie nello Stretto di Bass contro 30 n da SW.
Ok, abbiamo gia dato. Ci infiliamo comunque nel marasma di imbarcazioni di ogni tipo che affollano i bordi del campo di regata presso la linea di partenza.
Lo spettacolo e' formidabile! Un centinaio di monoscafi da regata tirano bordi a vela in cerca della posizione migliore al VIA. E altre duecento di curiosi e appassionati, tra cui noi, li seguono dai margini del campo incrociandosi pericolosamente tra loro ogni 10 secondi. Ad un certo punto Andromeda rischia lo speronamento da parte di una grossa motonave piena di albanesi, no, turisti mentre in retromarcia cerca di allontanarsi dalla linea dove era sconfinata. ed e' grazie ad una strombazzata con il corno e i motori al massimo che riesco a schivarla per un pelo! -Un gran bourdel- dice Philippe- organizzato e sponsorizzato dalla ROLEX la precisione svizzera per antonomasia.
Poi il VIA! Prima i Maxi, monoscafi di 30 m tirati come violini con le loro funeree vele al carbonio. Dietro, il resto dei coraggiosi, una festa di spinnaker colorato che saranno ammainati dopo 500 m al momento di doppiare Southcap e cominciare a bolinare nell' oceano Pacifico verso i 40 ruggenti.
Insomma una bella manifestazione; inutile cercare di descrivere. Bisogna esserci stati.
 Almeno una volta nella vita.

27-12
ore 14.00 Oggi piccolissima navigazione fino a BLACKWATTLE BAY dopo il ponte girevole. Solo fiocco. Ancoraggio e visita al FISHMARKET, grandioso complesso, tempio del pesce di Syd. dove ci attardiamo davanti a tre porzioni di fish&cips annaffiate da una bottiglia di bianco. Al momento del caffe' facciamo conoscenza con tre italiani naturalizzati AU. Un Catanese e due calabresi di Reggio Cal. pescatori d' altura locali che sono una miniera di informazioni. Si direbbe che sono anche i maggiori fornitori del Fishmarket a giudicare dal grande cartello che campeggia di fronte ai pescherecci con le foto dei 7 fratelli della famiglia BAGNATO. Ci rivedremo nei prossimi giorni.

31-12
ore 13.40 Ultimo giorno del 2009. Ci siamo spostati a FARM COVE. Ancoraggio rituale assieme a un nutrito assembramento di barche di ogni tipo qui convenute per assistere ai fuochi artificiali che questa sera contorneranno artisticamente tutta l' arcata del Ponte di Sydney e gli slanci dell' Opera House sulla sua sinistra.
Tra la barche dei velisti ne riconosciamo diverse incontrate in altre occasioni e in altri luoghi. Saluti e scambi di battute. A terra, la ressa della gente assiepata sulle colline di fronte mi fa riflettere sulla particolarita' dell' evento che del resto viene riproposto ad ogni capodanno.
Io e altri siamo contrari ai fuochi artificiali. Troppo rumore, fumo, inquinamento atmosferico aggiunto. Si svegliano e si spaventano le bestiole nei boschi.
Perche' i fuochi? Che bisogno c'e' di simulare artificialmente e per il solo gusto di farlo, forze della natura come tuoni, fulmini ed eruzioni vulcaniche?
Un desiderio di potenza degli umani? Una rivalsa contro chisacosa di chi non si sente in pace con se stesso e soffre di proprie inconsce carenze? Non bastano i fuochi delle guerre moderne i cui risultati sono solo pianto e miserie? Si dira' che tutto questo e' molto umano. Historia docet.
Ma io e altri siamo contrari. Questa sera dal ponte del catamarano Andromeda vedremo di che si tratta. Sicuramente per Andromeda non sara' una novita', anzi: Andromeda e' una galassia composta da miliardi di stelle fiammeggianti (come i miliardi di lavori in lista) supernovae, pulsar, buchi neri, etc. in continuo divenire tra nascite e morti di corpi celesti. Il massimo dei fuochi naturali, non artificiali, di cui e' costellato l'Universo. Andromeda e' visibile tra CEFEO suo padre e CASSIOPEA sua madre.
Nei pressi vediamo anche la costellazione di PERSEO suo salvatore, che tiene in mano ALGOL stella rossa, testa di MEDUSA. Per intenderci, la testa irta di serpenti guizzanti, chi la guardava rimaneva di pietra.
Il nostro Perseo per tagliarla di netto dal corpo di Medusa uso' lo stratagemma dello specchio. Successivamente la esibi' di fronte al mostro marino che stava di guardia, per ordine di Poseidone, allo scoglio dove era stata legata Andromeda.
Poseidone riteneve di aver ricevuto dei torti da questa bella ragazza, troppo sicura di se, un po vanesia e poi con quel nome cosi' equivoco: andros > uomo. Un Trans?
Ma immaginiamo la scena: scende dal cielo Perseo in groppa a PEGASO, il suo cavallo alato; trae dalla bisaccia la testa di Medusa in faccia al mostro marino che subito si tramuta in uno pietra e libera Andromeda dallo scoglio dove stava legata. La accomoda quindi sulla sella davanti a lui e se la porta via.
 Dove? In Persia naturalmente.
Vissero felici e contenti?
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