venerdì 19 febbraio 2010

SYDNEY - COFFS HARBOUR

1 -1 -2010  CAPODANNO.

Ore 0.30 Ecco,come dicevamo, 18 minuti di fuochi, scoppi e girandole tra le campate del Ponte.
Buon Anno.
ore 22.50 Giornata tranquilla. Ci siamo riportati a Blackwattle Bay a ripulire la barca da tutti i cascami fuligginosi dei petardi.
Nel pomeriggio durante un giretto in battellino con Phil. vediamo al pontile di fronte un catamarano con l'albero divelto e messo di traverso sulla tuga. Lo skipper e' un americano che ha avuto la sventura di vedersi cadere l'albero addosso cercando di passare sotto il ponte di DARLING HARBUOR che pero' era troppo basso. Scarsa attenzione? Troppe libagioni? Comunque sia non la potra' considerare una giornata tranquilla.

4 -1
ore 20.00 Riaprono le attivita' dopo le feste. Cosi' ci siamo mossi , motore e fiocco, per fare acqua, benzina e gas a Rushcutter Bay. Quindi, motori e fiocco, ripassiamo per la settima volta sotto il famoso Ponte e andiamo ad ormeggiare ad una boa a sudest dell'abitato di DRUMMOYNE. Scendiamo a terra tutti e, nell'ordine:
Velaio. Chiuso fino al 18.Shipchandler. Pittura, redancie e life line.
Pub irlandese per giro di birre. Questa del Pub e' nata per caso; incuriositi e attirati (come Pinocchio dalla musica delle giostre di Mangiafuoco mentre andava a scuola) da un edificio dove sventolava una bandiera italiana, ci siamo trovati invece all'ombra e al fresco della vecchia Irlanda. Non male.
Verso il tramonto mentre sono alle prese con lo smontaggio del pulpito di poppa, arriva un barchino con un tale che ci invita a sloggiare dalla sua boa. Bloody English! Motori. Ci tocca tornare dalle parti del Fish Market.

24 - 1
Siamo ancora a Sydney. Praticamente da un mese, essendo arrivati la mattina di Natale 2009.
 A Syd. si sta bene. Per quanto si giri per la citta' c'e' sempre qualcosa di nuovo da scoprire.
 Ma le novita' in questo frattempo sono state altre. Grossi lavori sul sistema idraulico della timoneria, che peraltro ci ha fatto conoscere la cittadina di CHATSWOOD dove ci siamo recati in treno io e Eugen per portare un pistone a olio a cambiare le guarnizioni. Sempre con Eugen e' seguito poi un tour in pullmann alle BLUE MOUNTAINS con discesa speleologica nelle grotte della zona. Almeno si stava al fresco, data la calura all'esterno.
La ricerca di un genoa piu grande ha portato alla fine ad un risultato positivo; salvo imprevisti, domani il velaio FRED dovrebbe ricevere un genoa della giusta misura riscontrata da lui stesso qualche giorno fa qui a Blackwattle Bay. Fred mi era stato segnalato da Josie (Josephine) amica e compaesana di Umberto de Luca aspirante acquirente di questo catamarano.
Altra novita' di rilievo, il 14 e' arrivata ELENA.
Navigatrice ormai scafata (2 scafi) , come altri amigos che su Andromeda si sono trovati bene, vedi Phil, e' tornata a vivere altre esperienze nautiche. Le e' toccata cosi' la messa a terra del catamarano in una spiaggetta isolata in un fiordo ad ovest di MANLY. Con tutti gli inconvenienti e gli imprevisti che la cosa ha comportato, tipo marea insufficiente, scavi di fosse nella sabbia e fatiche varie.
 Ma anche questa e' fatta; un' incombenza inderogabile per fissare uno zinco al piede dell'elica e cambiare l'olio degli ingranaggi interni. 



Dopo tutto cio', e' recente di ieri, per poco la barca non e' finita a scogli !
Ce ne stavamo tutti in giro per la city in cerca di ombra e di fresco quando nel primo pomeriggio sono partite una serie di raffiche micidiali di vento da sud ! Primo pensiero: terra' l'ancora ? Di corsa verso il Fish Market ! Andromeda non e' piu al suo posto e non si vede in giro...Il battellino in banchina non c'e' piu , segno che Phil e' arrivato prima di noi. Corri a fare il giro della baia ! Andromeda se ne sta proprio in mezzo e pare sia in movimento. Phil a bordo corre qua e la trafficando con le ancore. Insomma per farla breve e' successo questo: alle prime raffiche l'ancora ha cominciato ad arare; per grazia del cielo due velisti del monoscafo vicino l'hanno raggiunta con il loro dingy e hanno dato fondo ad una seconda grossa ancora della loro barca con tanto di catena e cima. E' chiaro che devo avere dei Santi in Paradiso che in questi casi disperati mobilitano squadre di angeli salvatori. Angeli che vivono di birra. Ora scendiamo e gliene prendiamo due casse.
 Invece i Santi non so come ringraziarli; mi hanno aiutato anche l'altro giorno quando eravamo ormeggiati ad una boa di Manly. Ce ne stavamo tutti sulla spiaggia dei surfisti quando mi arriva un sms in inglese che dice che stanno portando via Andromeda dalla boa per chissa' quali motivi ! Altra corsa a perdifiato ed ecco l'Andromeda con accostato un motoscafo della Capitaneria. Telefonate concitate, pagaiata furiosa per raggiungerli, motori e ancoraggio nei pressi. La boa e' privata e chissa' chi li ha chiamati per rimuovere la nostra casetta galleggiante. OK. Domani, presentarsi in capitaneria da Steve Brown per il conto !
L'indomani mi presento, ma con Elena che parla l'inglese come l'italiano e quando Steve Brown la vede e le parla, si scioglie come un ghiacciolo al sole e ci lascia andare liberi e belli senza nessunn addebito. ALLELUJA !.

28 - 1
ore 20 Lasciata la baia di Sydney. Alle 8 di questa mattina, abbiamo cominciato a risalire la costa verso nord. Gia' qualche miglio l'abbiamo guadagnato ieri fino a Manly con una veloce veleggiata di bolina larga, timoniere Phil. Motori invece per le 15 miglia che ci separano dall'ingrasso di BROKEN BAY. Per il pomeriggio e' prevista pioggia.
Andiamo quindi ad ormeggiare ad una boa pubblica da 24 ore di HALLETS BEACH, ben dentro un fiordo protetto da ogni vento. Sulla spiaggia antistante e' in corso una partita di cricket tra due squadre che non si capisce da dove siano spuntate dato che oltre a noi si vedono ormeggiati un monoscafo e una house boat. Forse via terra. Vedremo domani. Intanto mi faccio un giretto esplorativo in kayak e al ritorno mi becco un acquazzone in piena regola. No problem. L'aria e' calda, l'acqua tiepida e i goccioloni che tempestano la superficie del mare fanno nascere una miriade di fiori bianchi, luminescenti nel grigiore diffuso del temporale. Inzuppato e felicemente sorpreso da questa novita', mi metto a cantare a squarciagola !

9-2-2010
ore 22. Siamo a LAKE  MACQUIRE  ENTRANCE, ormeggiati ad una boa prima del ponte apribile. Dopo piu di 10 g. passati a Broken Bay da una baietta all''altra, ci siamo mossi all' alba approfittando di un calo di vento che per giorni ha imperversato cattivo e bagnato da NE. Oggi, motori e vele per 35 M sotto un bel sole amico.
Per il periodo trascorso a broken Bay, che e'stato una felice vacanza, scriveremo a parte. Merita.

10-2
ore 22. Dopo attenta valutazione, niente lago, solo mare. Quindi in mattinata ci siamo fatti le 12 M rimanenti per arrivare a NEWCASTLE, grossa citta' industriale, centro carbonifero per il quale decine di cargo stazionano al largo ancorati su 30 m aspettando il rimorchiatore di turno per fare il loro carico. Sosta meridiana ad una boa presso Stockton Bridge e ci spostiamo ad un Marina piu vicini al centro. Segue pedalata pomeridiana attraverso i punti salienti della city e chiudiamo in serata con gran finale a Fish&cips in un pub tipicamente english.

11-2
ore 20. Cotti come pere! Che e' successo? Un pomeriggio intero arrancando tra le sabbie del deserto del Sahara! Beh, veramente si tratta di una vasta zona di dune lungo Stockton Beach ma la suggestione e' notevole! Una bella sgambata affondando ad ogni passo nella sabbia morbida, anche seguendo le tracce dei fuoristrada a trazione integrale che vengono a godersi questo insolito ambiente. Noi idem. A piedi. Siamo cotti ma ne valeva la pena. Vedi foto.




12-2
ore 20. Ale' ! Altre 26 M vela e motori e siamo a PORT STEPHENS. Grande insenatura contornata da diverse baiette fornite di moorings e di buoni fondali per gli ancoraggi. Becchiamo una boa pubblica da 3 g. a NELSON BAY presso un Marina attorniato da un grazioso centro vacanze. Bagnetti, giri in bici e kayak.




15-2
ore 20. STRONG WIND WARNING ! Siamo confinati ad una boa - troppo vicina ad una sinistra scogliera - a PROVIDENCE BAY nell' isola deserta di BROUGHTON a 10 miglia da Port Stephens. 10 miglia guadagnate oggi nell' intento di riprendere la risalita della costa. Ora rimaniamo in attesa di vedere cosa combina la bassa pressione a sud che sta creando GALE WARNING-BURRASCHE lungo tutta la costa. Intanto esploriamo l' isola percorrendo un sentierino tracciato tra campi di felci e radi cespugli. Molto primordiale. Sarebbe anche da cartolina se non fosse che i patemi sul vento forte incipiente vanno creando questa grigia atmosfera da naufraghi.




17-2
ore 19. Qui Port Hawke. Vecchia conoscenza, ci eravamo fermati io e Jeanphilippe per 2 g. durante il viaggio tutto a' la voile et tres vite verso Sydney. Anche oggi tutto vela dall' isola deserta all' imboccatura del porto. Cessato il Warning, abbiamo preso un po di pioggia, qualche frangente al traverso ma ha soffiato un buon SW da 15 n che ci ha consentito di arrivare gia nel primo pomeriggio per fare qualche acquisto in paese e una passeggiatina nei paraggi.




19-2
ore 20. Eravamo partiti ieri all' alba per raggiungere il porticciolo di CROWDY che distava 28 miglia. Date le buone condizioni meteo, sud 20 nodi, verso mezzogiorno ce lo trovavamo gia al traverso e si decideva di proseguire verso CAMDEN HEAD. Anche questo buon ridosso venive pero snobbato per arrivare ad entrare a PORT MACQUARIE.
Ma si fa presto a dire "entrare"! Tra i due muraglioni d' ingresso c' era un tale marasma di onde e frangenti che non me la sono sentita. Sara' rincoglionimento senile o la saggezza della vecchiaia ma basta rischi azzardati ! Proseguivamo cosi ancora lungo la costa verso nord per tutta la notte. Notte magica: fantasmi di delfini fluorescenti giocavano attorno a noi lasciando sott' acqua lunghe scie di stelline tremolanti.
Ed eccoci qui a COFFS HARBOUR in banchina da questa mattina, ancora bagnati per i recenti piovaschi e cotti dal sonno. Anche perche tutta la mattinata l' abbiamo passata dal medico del computer e in varie incombenze. Ok. A nanna.