giovedì 22 marzo 2012

CORFU'

14-3
6,30. Un' occhiata al cielo...sereno. Calma di vento. Via. Si va.


Venti miglia fino a Kerkyra a 6-7 nodi con E 3.
Accostiamo all' inglese nel porto vecchio, tra i pescatori. Comincia finalmente a fare caldo da maniche corte.
La giornata prosegue passeggiando per questa citta di 36000 abitanti descritta come una delle piu belle della Grecia. In effetti si fa guardare specie nella parte della vecchia fortezza in zona Esplanade e tra i vicoli che la intersecano come carrugi genovesi, anche se lo stile e' prevalentemente veneziano

. ( Genova = Venezia ? se mi sentono...) Nota negativa: troppe auto, troppo traffico.

A Kerkyra resteremo anche la giornata del 15 scendendo in autobus verso sud in visita al tanto celebrato Achillion. Si tratta della casetta al mare dell' imperatrice d' Austria Elisabetta, detta Sissi, moglie dell' imperatore asburgico Franz Josef, in arte Ceco Beppe.
In realta' la casetta e' una reggia strepitosa troneggiante su una collina folta di ulivi e di cipressi da dove lo sguardo spazia a comprendere le fortezze e la citta di Kerkyra. E al di la del mare le isolette di Paxos , Antipaxos e ancora la costa dell' Epiro fino alle lontane montagne innevate dell' Albania.
Nel parco e all' interno della reggia e' un profluvio di dipinti, reperti e statue che richiamano all' Ellenismo classico.
In particolare sia Sissi che Guglielmo II,  kaiser di Germania, dopo di lei, devono aver avuto un debole per il guerriero piu forte degli Achei: Achille.
Due grandi statue ornano il cortile che da verso il mare: Achille morente accasciato su un fianco con la freccia confitta nel tallone e Achille ritto in piedi, col cimiero lo scudo e la lancia, che guarda verso la Tessaglia con aria vagamente nostalgica.

Devo dire che Guglielmo II non si e' studiato bene l' Iliade in quanto lo scudo dell' eroe riporta solo una testa di Medusa al centro e una greca sulla circonferenza.
In realta' lo scudo era un' opera d' arte forgiata da Efesto in persona, che rendeva in cerchi concentrici varie scene e storie dell' epoca minuziosamente descritte.
Bene bene. Dopo l' Achillion avremmo un autobus alle 13,30. C' e' tempo per scendere al mare e tornare.
Ma una volta sulla litoranea scopriamo che un' altra linea di bus fa la spola tra Kerkyra e Benitses, paesino a 1500 m sulla destra. Andiamo a Benitses.
Esiste porticciolo con posti ancora liberi. Tenere nota.
In paese fervono le attivita' per la stagione in arrivo.
Ce ne stiamo seduti sui ciottoli in riva al mare sgranocchiando un panino, quando vediamo avvicinarsi un monoscafo a vela.
Dico: - Vado al porto a prendergli le cime -
Poi guardo meglio: ha l' eolico, il radar, le scritte a poppa... e' Ania ! La barca di Mira ! Ma guarda che caso!
Come entra in porto gli faccio un fischio indicando un posto libero. Mira mi fa segno verso la banchina in fondo , mi guarda meglio e mi riconosce.
Sorpresa generale, pure di Elena, Nadia e la piccola Tina che e' quella che si scompone di meno.
Li aiutiamo a scaricare i bagagli che finiscono nella sua roulotte. Verranno poi trasferiti nella loro casa nuova di Corfu.

Casa, roulotte, barca, auto e una bimba da crescere. Auguri !
Arriva il bus per Kerkyra. Ciao, ciao.
Lungo il percorso qualche km dopo ci casca l' occhio sulla cartolina per antonomasia di Corfu : la Panaja di Vlacherna ! Una cappelletta bianca su un isolotto unito da un ponte alla terraferma, che sembrano galleggiare nell' acqua immobile di una incantevole laguna.
Alt ! Scendiamo la fermata dopo e ci incamminiamo in pellegrinaggio. Foto.

Infine si torna a Kerkyra a piedi, 4 Km, parte su asfalto nel traffico e parte sul lungomare che contorna la baia a sud della vecchia fortezza.
16-3
Con calma. Sono solo 10 M. No wind, cielo sereno. Motori. Si va a Kassiopi, porticciolo e paesinoa nordest dell' isola di fronte alla cittadina albanese di Saranda.
Ormeggio in banchina , all' inglese. Ristorantino.
Pomeriggio in una spiaggia di ciottoli su due brandine e primo bagnetto della stagione. Nessuno in giro.
Si torna per altra via passando attraverso una vecchia fortificazione Bizantina costruita sulla collina che da sul paese e sullo stretto tra isola e costa, da controllare visivamente. A quei tempi. Ora abbiamo i radar.
Pure qui siamo i primi e gli unici turisti. Gli abitanti ci tengono d' occhio. Uno, piu intraprendente degli altri, il giorno dopo si ferma a scambiare quattro chiacchiere. Dopo un po lo invitiamo a bordo per un greeck coffee.

. E ci si svela un mondo ! Mike the Fisherman. 70 anni. Emigrato da Kassiopi a 15, cameriere e marinaio su navi in rotta per la Libia, la Tunisia, l' Africa occidentale, il Sudamerica, il Giappone. Pittore e imbianchino in Canada con ditta propria. Ricorda pure un periodo sul Cristina di Onassis con Jackye Kennedy e tutta quella bella gente. Pure lui ha fatto la grana. Ci invita al suo ristorante in centro paese "Family Taverna" da dove usciremo due ore dopo a pancia piena con il suo libro autobiografico e una bottiglia di bianco nello zainetto. Hic !

18-3
Lasciamo Kassiopi e torniamo a Kerkyra.
Nel porto comunale dove stavamo non c' e' piu posto.
Non ci resta che andare al Sailing Club sotto la vecchia fortezza e pagarci due giorni di ormeggio.
19-3
Perche siamo venuti ad ormeggiare a pagamento ? Per la sicurezza e perche l' altro giorno andando a Kassiopi ci ha superato un aliscafo diretto a Saranda in Albania. Esiste collegamento giornaliero Kerkyra - Saranda, 30 minuti. Quale migliore occasione per visitare finalmente Butrinto ?
Ed ecco, si era detto e si e' fatto. Aliscafo e poi taxi.
Butrinto. Antica citta greca del 700 a.C., ex capitale dell' Epiro ai tempi di Alessandro Magno, residenza di sua sorella che ne aveva sposato il re.
Insediamento Romano, Bizantino, Veneziano, per un periodo anche Turco. Insomma una sovrapposizione cronologica e stratigrafica di diversi stili e architetture.
Rimarchevoli le somiglianze delle antiche mura ciclopiche poligonali e lineari, con quelle di Paleocastro nell' isola vulcanica di Nisyros in Dodecanneso.  Si direbbero uscite dalla mente dello stesso architetto.

Tornando da Butrinto merita una visita pure Saranda. Dicono una tra le citta piu belle dell' Albania.
Si, per il centro e il lungomare possiamo confermare ma nel resto della citta e nelle periferie si vedono cose piuttosto arrangiate. Salta all' occhio la miriade di palazzine nuove e in costruzione. Alcune non finite sono crollate. Si dice fatte crollare con la dinamite per documenti non in regola. Speculazione selvaggia.
I prezzi comunque qui sono stracciati. Con quello che un albanese guadagna in Italia qui fa il signore o mette su un' attivita' in breve tempo.
Senza andare in Italia gia a Corfu molti lavoratori sono albanesi perche anche i Greci certi lavori non li vogliono piu fare.
Storia gia sentita.

A VOLTE RITORNANO

2 -3- 2012
Cu - cu ! Arieccoci.
Qui Preveza cantiere Cleopatra.
Una settimana di lavori sotto i continui piovaschi gelati di questo pervicace inverno greco e Andromeda torna in acqua.



Ci spostiamo al porticciolo di Preveza, almeno per questa notte, in quanto domani secondo il meteo e' la giornata buona per puntare a nord verso Corfu.
Siamo solo in due, io e la signora Grazia, veterana degli oceani, dalla Polinesia alle Samoa e dalla Tailandia alle Maldive. Cuoca di professione, vicina di casa a Merano e' un valido aiuto anche per tutto quanto concerne la navigazione.
3-3
Tranquilla giornata lungo la costa, un po a vela un po a motore. Sole primaverile, vento scarso.

Dopo 26 M siamo a Parga, rinomata localita turistica dove ero gia stato anni fa con amici su catamarano a noleggio
L' unico pontile del paese si rivela improponibile causa forte risacca e diverse barche da pesca gia ormeggiate sul lato migliore.
Andiamo quindi a dare fondo in un microporticciolo un miglio piu avanti dove, a suo tempo, appoggiando la sera le prue del catamarano a noleggio sulla spiaggia ci ritrovammo il mattino dopo completamente in secca, costretti ad aspettare che rimontasse la marea.
Allora era piena estate e due file di barche si fronteggiavano con le rispettive ancore piantate al centro del porto.
Un povero pescatore che doveva uscire si era ritrovato con la sua catena sotto tutte le altre ! Non ti dico le urla e le parolacce in greco che scagliava a destra e a manca nell' indifferenza genarale ! Finche' mi decisi. Infilata la maschera in tre immersioni gli spedai l' ancora e se ne andò, tuonando ancora, nero come il temporale !
Bene, della sarabanda di allora oggi non e' rimasto nulla. Sara' che siamo fuori stagione ma tre vecchie barche da pesca in banchina e due affondate nei pressi, e' una cosa che mette tristezza.
Via, via. Domani via.
4-3
Altra bella giornata di sole.
Finiamo verso mezzogiorno nel porto di Sivota,grazioso paesino di fronte alle isole Mourtos. Piu in la Corfu, tutta da scoprire.
Finalmente e' esplosa la primavera. Fioriscono le ginestre, margherite e pratoline lungo le strade, fiori di peschi e ciliegi e gia sciami di api ronzano in giro alla raccolta di polline fresco.


Siamo i primi e gli unici turisti capitati tra quattro barche da pesca e tre cabinati in rimessaggio invernale.
Uno di questi, un Oceanis 38 di nome Ania, e' di un Ceco di Praga, Mira, che ha fatto i soldi come titolare di una ditta di trasporti. Ora vive di rendita, eta' 50 anni circa, si e' comperato la barca per fare il giro del mondo. Ma l' anno scorso ha conosciuto una Ceca, Nadia. La natura ha fatto il suo corso e insieme hanno prodotto Tina.
- Ho dovuto cambiare i miei programmi. - dice rassegnato.
L' indomani ricomincia a piovere.
Rimane brutto fino al 6. La signora Grazia torna in Italia.
 Un GRANDE grazie per l' inestimabile aiuto che mi ha dato dal cantiere in poi in queste grigie lande norvegesi !
Rimango solo, a raccogliere acqua piovana pompandola dal battellino nelle bacinelle. Grandi bucati stesi sulle draglie e ulteriori risciacqui dal cielo.

Il 10 arriva Elena, Acquatica Vagabonda, in cerca del sole e pure lei si becca i 3 gradi di gelo ogni mattina.
Si riesce comunque a fare qualche esplorazione nei dintorni, nei momenti buoni.