martedì 14 agosto 2012

ADRIATICO 2

Qui , a Cavtat arriva in volo Marta, la bella di Alessandro.
Descrizione di Marta : i due seni piu sconvolgenti degli ultimi 12 anni. Qualcuno dira' che sono malato. Poi scopro che fa antropologia e questo a livello conoscitivo e' ancora piu interessante.
Ci portiamo a Dubrovnik. Bella citta' non c' e' che dire ma... avviso ai naviganti: state alla larga da Dubrovnik. Al ACI marina sparano 150 euro a notte, se ancori a Gruz arriva a la polizia e se dai fondo nel fiume su un metro d' acqua, le raffiche di Bora ti costringono lo stesso nel cuore della notte a dar fondo concitatamente ad una seconda ancora. Piu cime di poppa sui cespugli per il poco spazio.
Quindi avanti. Veli Zaton, isola Sipan e paesino di Luka alla boa. Carinissimo.
Quando stai alla boa puoi fare partenze di questo tipo : dal diario di bordo " ore 7. Tutto tace. Tutti dormono. Paesello in ombra ma gia il sole illumina le alture sulle colline. Una vaga bavetta spira verso il largo. Zitto zitto sciolgo le cime dalla boa, svolgo il fiocco ed esco dal porto. Sale in pozzetto Marta con gli occhietti ancora piccoli piccoli. Si guarda attorno....si guarda attorno e non si raccapezzola piu.
Poi, realizza l' accaduto; si alza anche Ale. Si va.
Si va a Mljet in localita Polace. Anche qui agganciamo un gavitello. C' e'su scritto: rist. Calipso. Su quello vicino rist. Ogigia. Risulta che Mljet sarebbe l' isola di Ogigia dove Ulisse e'vissuto con la ninfa Calypso per sette anni. Poi , si sa, la crisi del settimo anno, si e' costruito una zattera per tornare da Penelope, burrasca di maestrale e naufragio sull' isola dei Feaci, Corfu.
Devo dire che questa versione mi convince piu dell' altra che posiziona Ogigia presso le clonne d' Ercole, Gibilterra. Da quelle parti l' unica isola e' lo scoglio di Alboran. Da li a Corfu c' e' tutto il mediterraneo con i suoi venti incostanti. Vi pare possibile ? Su una zattera ?
Noi intanto continuiamo verso nord. Curzola, Loviste a Pelisac e la bella isoletta di Scedro a sud di Hvar dove visitiamo due raccolti ancoraggi e scegliamo il secondo per un tranquillo pernottamento.
Il giorno dopo nelle poche miglia da Scedro a Hvar, quel dispettoso di Eolo ci spara contro un W micidiale in progressivo aumento. Dopo vari e stressanti bordi a 2 mani di terzaroli, ci infiliamo fortunosamente nelle calme della microbaietta di Zaraca. Uff ! Sosta.
Sosta pranzo. Bagnetti. Pisoli. Fuori continua a soffiare di brutto.
Un gruppo di una decina di ragazzi percorre una ripida scogliera a strapiombo cercando un punto da dove tuffarsi. Provano di qua, provano di la, si sporgono, guardano sotto. Nada.
Quando vai sul trampolino o ti butti subito o se stai a pensarci troppo non ti butti più.
Io sto friggendo. Sono diventato acquatico durante la mia infanzia, che e' stata bellissima, tra le cascate del Rio Sinigo, un torrente che scende da 2000 m formando diverse pozze e vasche di rocce liscie dove passavamo le estati tra tuffi, roccia e immersioni.


Dico a Marta, nuoto fino alla base della scogliera, mi arrampico e mi butto da sopra.
Lei mi segue curiosa. Cosi ho fatto. Era solo un quarto grado di calcare con prese solidissime. Poi un tuffo da 10 m.
I dieci ragazzotti li ho ammazzati in un colpo solo.
Infine eccoci a Spalato via Litka a est dell' isola Solta e Milna a Brac.
Spalato, la citta' di Diocleziano. Esiste ancora il suo palazzo dove nel corso dei secoli si e' costurito all' interno in una variegata sovrapposizione di stili. Da vedere.
Ale e Marta ripartono. Proseguiranno in camper verso la Turchia. Pensa un po..
E io ? Bella domanda. ( ? ) Punto interrogativo: ha la forma di una chiave che entra nel dubbio e ti trascina come in un buco nero. Mah...

ADRIATICO

Perche non scrivi piu niente ? mi chiedono in molti.
Perche non succede piu niente di eclatante, qui nel nostro Adriatico da dove son partito nell' agosto di sei anni fa.
Niente di eclatante ma tante piccole vicende anche di un certo interesse. In fondo l' esplorazione continua.
Dopo due giri del mondo qui scopro la Polinesia dell' Adriatico. Le 1200 isole della Dalmazia di cui non so nulla e le percorro con occhi pieni di curiosita'.
Riassumendo le varie navigazioni dalla partenza di Elisabetta, vediamo come e' andata in rapido ordine cronologico.
Argostoli -Cefalonia. Quattro giorni con Roberto di Varese, antico collega di lavoro quando montavamo centrali telefoniche pentaconta.
Con lui ho scoperto la spiaggia di Lovrata a sud dell' isola. Una grande spiaggia che digrada dolcemente tanto che si puo stare su un metro d' acqua e ripulire la barca camminandole attorno.
Dopo Rob si avvicendano la mitica signora Grazia e quattro parmigiani. Umani, non forme di formaggio, anzi uno di loro ne e' produttore. Due coppie di allegroni, Alessandro, Angela, Giovanni, Patrizia. Ci facciamo il giro di Cefalonia e Itaca toccando vari porti e ancoraggi.
Via i parmigiani arrivano a farmi compagnia i Trevigiani.
La compagnia e' un ingrediente importante di questo mio navigare. Non ho la vocazione del solitario. Da solo mi rompo. Ma negli annunci la cosa viene interpretata in vari modi: c' e' chi pensa che io sia il vecchietto paraplegico che ha bisogno di una mano e paga 1200 euro al mese. Chi crede che imbarco gente per guadagnere facendo una sorta di charter. Solo in un caso farei charter; per mettere insieme un gruzzoletto, comperare un catamarano e girare il mondo per i fatti miei. Il charter e' un lavoro stressante. Devi essere a disposizione di turisti terraioli rompipalle 24 ore su 24 pulendo loro anche il culetto. No. Questa fase e' superata gia da 12 anni.
Molti si dichiarano poco velisti ma espertissimi cuochi. Cascano male. Sono anoressico.
Bene, i Trevigiani dunque. Gianni, Marco e Valeria. Spassiba bolscioj. Valeria e' originaria di Mosca. Da 20 anni in Italia conserva ancora un pervicace accento russo. Parla, e sento il vento della Siberia. Pure con loro ripeto il giro di Cefalonia, una puntata a Zacinto e poi Itaca.
Quante volte sono tornato a Itaca? Tante. Ulisse c' era tornato una volta sola e poco dopo ne era ripartito per il Folle Volo Dantesco "infin che il mar fu sopra lor richiuso ". Mah... sorgono forti dubbi sulla personalita di Penelope.
In questo giro c' e' da segnalare la graziosa baietta di ASSOS a NW di Cefalonia sovrastata dai resti di un imponente castello veneziano con antichi cannoni e colonne di tortura.


 

Seguono poi nel tempo Enzo&Lina, vecchie conoscenze di La Spezia ai tempi del Samadhi. Insieme a loro arrivano anche l' intramontabile, inossidabile Aquatica Elena, che estende l' invito all' amica Alessia del Canoa Club Bologna. Siamo in cinque e finalmente dirigiamo a nord verso Corfu via Lefkas, Preveza, Paxos.


Un bel quadretto lo ricordo alle isole Mourtos. Le acque cristalline e la paziente raccolta di minuscole telline per gli spaghetti allo scoglio.
A Corfu una ventata improvvisa mi porta via tutti. Rimane solo Alessia, come Pandora sul bordo dell' anfora.
Ci passiamo la giornata tirando il collo a un motorino fino ai 900 m del monte Pantocrator, il piu alto dell' isola, "cogliendo" frutta dai cortili , mini corso roccia e cercando il fresco sulle spiagge a nord.
Il giorno dopo ecco Alessandro di Novara. Giovanotto di belle speranze, 28 anni, viene a vivere dal vivo quello che ha letto su questo blog.
Lo metto subito alla prova. Due giorni e due notti di navigazione non stop da kerkyra a Bar in Montenegro. Ottimo il secondo giorno volando fino al tramonto sotto spinnaker.
Il Montenegro non fa parte della Comunita Europea. Avrebbe una sua moneta, ma disinvoltamente qua girano solo gli euro. Escono addirittura dai bncomat di varie banche. Si vede che conviene. E' come essere entrati in Europa da una bocca di lupo. Mi ricorda Panama dove un Balboa e' parificato a un dollaro americano. La differenza la fanno i prezzi al consumo.
In Montenegro siamo stati bene. Tanta gioventu', musica a palla sulle spiagge, paraglide che si incrociano in aria, una atmosfera da anni '60.
Poi anche Alessia ci abbandona. Io e Ale ci guardiamo nelle palle degli occhi... Andiamo a Budva. A fare gli uomini duri. Scarponi, pantaloni, maniche lunghe, ci infiliamo nella fitta macchia dell' isola di S.Nicola tra felci, spine, ragnatele fino alla sommita' di una scogliera da suicidi. Caldo atroce. Uno strano serpente ci scappa davanti. Tutto verde, lungo un metro, la testa grossa come un polso e rastremato via via verso la coda. Mai visto. Fare ricerche.
Budva sta alla latitudine di Pescara ma la Grecia antica e' presente pure qui. Pare sia stata fondata da Cadmo figlio di Agenore e progenitore di Edipo, quelo del complesso ( non musicale ) Questo Cadmo, partito alla ricerca della sorella Europa rapita dal solito Zeus, incontra una certa Harmonia, su in Illiria. Si sposano e tornando in grecia tutti e due su un carro di buoi, fondano Buthoe o Budva, dal greco bus - bue.( radice antica; poi in latino diventa bos, bovis )
Risaliamo il Montenegro.  Herceg Novi, le Bocche di Cattaro ( Kotor ), Zelenica per il cler out e Cavtat in Croazia per il cler in .