martedì 27 ottobre 2015

TRASFERIMENTO

Già me ne stavo a casa in pantofole da qualche giorno. La barca in secca a Volos, e un lungo inverno davanti dove inventarsi qualcosa di montagna, quando mi arriva una telefonata.
- Ciao, senti ci sarebbe da portare un catamarano da Marmaris a Lignano. Con Alex di Udine. Ti va ? -
Era Giancarlo, amico velista, partecipante su Andromeda ad una traversata sofferta da Santo Domingo alle S. Blas nel lontano 2007.
- Cavolo, così di brutto, ho appena lucidato gli scarponi, devo andare a fare la spesa e ho prenotato una visita medica..-
Mumble mumble, cinque secondi per decidere.
- Ok, Va bene -
Dissi di si. Perche ?
A. Perchè sono un po masochista.
B. Perchè queste cose si fanno a vent' anni e io che vado verso i novantaquattro mi son detto , o adesso o mai più !
Bene. Dodici giorni e dodici notti di mare non stop a turni serrati di due ore con Alex, dalla Turchia Anatolica attraverso l 'Egeo, lo stretto di Corinto, lo Jonio e su per l' Adriatico fino a imboccare i canali tra le briccole nella laguna che porta ad Aprilia Marittima.

Vela e motore. Vento contro , al traverso e in poppa. Non ci siamo fatti mancare niente !
Per quattro volte ci siamo dovuti rintanare per qualche ora in un porto sicuro e sempre all' ultimo momento. A Nisiros per esempio. L' isola vulcano piu bella e interessante del Dodecanneso. Entrati in porto alle quattro di notte, mentre il cielo era solcato da fulmini e saette e il rombo dei tuoni si faceva sempre piu vicino.
Oppure a Trizonia nel porticciolo mai finito e gratuito nel golfo di Corinto dopo una galoppata col vento in poppa dove abbiamo toccato i quindici nodi. Solo fiocco. L' autopilota poverino non ce la faceva e si timonava a mano mezzora a testa per non far traversare la barca alle onde, in corsa con un temporale che voleva arrivare a Trizonia prima di noi.
Il giorno seguente idem. Ripartiti a motore per guadagnare qualche miglio, sotto il ponte di Patrasso siamo finiti sotto un diluvio rafficoso dove non si vedeva a un metro, con i cargo che passavano nelle due direzioni e ci auguravamo che ci vedessero almeno loro nel radar !
Quindi dopo il ponte col vento contro sempre piu forte e i due motori che spingevano a non piu di due nodi e mezzo, vira a dritta prima di notte e via nel canale che porta a Missolungi Marina.
Un altra sosta notturna a Levkas, ormeggiati alla ringhiera di un ponte aspettando l' apertura del ponte girevole alle prime luci dell' alba.  Almeno una dormita da cristiani.

Infine le ultime burrasche ottobrine forza sette nello Jonio da Corfù a Otranto, tenute a distanza navigando ai loro margini ma riparando poi forzatamente nel micro porto di Villanova di Ostuni. Intanto l Italia andava a mollo con esondazioni di fiumi , frane e disgrazie da maltempo.
Villanova di Ostuni, un paesino che abbiamo denominato " il profondo sud dell' Alabama " Paesino fantasma, semiabbandonato. Cespugli di rovi rotolano nel vento sulle strade deserte e gli infissi sbattono qua e la con sinistri cigolii. In giro solo vecchietti seduti sui muretti a gruppi di tre o quattro. Noi, unici clienti nell' unico ristorante aperto. E finalmente una botta di vita al Tabacchino che funge anche da micro bar con tanto di macchinette mangiasoldi. Abbiamo tentato la Fortuna al Superenalotto, sai mai...Nada !
E via di nuovo. Altro carburante a Vieste e poi motore e motore al centro dell' Adriatico con due giorni di piatta totale.
Ecco. Che dire. Dodici giorni di corsa attraverso le isole piu belle della Grecia dello Jonio e della  Dalmazia, isole che con Andromeda ho centellinato una ad una a piccoli salti della pulce.
Ma questo sono i trasferimenti. Uno spreco.
Post scriptum. Abbiamo avuto spesso belle giornate di sole e il trasferimento diventava allora una bella vacanza di mare a vela.
Così è, se vi pare.