giovedì 30 maggio 2019

LE MARCHESI



Ah, Le Marchesi !  Gia ci sono passato due volte e come si dice, non c’è due senza tre, e la quarta vien da se !
Si, sono un bel posto. Isole vulcaniche dai picchi alti e aguzzi, geologicamente giovani dove non si è formata ancora una barriera corallina. Ammantate di verde fin sulle cime, dove si condensa l’ umidità dell’ oceano. Piove spesso.
Prendono il nome dalla Marchesa di Mendoza, moglie del vicerè del Peru che aveva finanziato la spedizione di Medana nel Pacifico.
Vi arrivai con Lia la prima volta a bordo del Samadhi, dopo 22 giorni di navigazione dalle Galapagos. Avevamo puntato Fatu Hiva, l’ isola che pose diverse domande al famoso esploratore e archeologo Thor Heyerdahl, che qui trascorse un lungo periodo da giovane con la moglie di allora. 
Demmo fondo all’ ancora nella Baia delle Vergini, contornata da alte e nere guglie di roccia vulcanica. Gli spagnoli l’ avevano denominata “Baia delle verghe” (cazzi) ma ai missionari dell’ epoca non stava bene e proposero Vergini. 
Così fu, per dirla come mia nonna, “peggio il tacòn del sbrego !”


Per i polinesiani l’ omaggio di benvenuto a nuovi visitatori consisteva nell’ accoglierli con una corona di fiori al collo. A Fatu Hiva ancora meglio: appena sbarcati col tender, fummo accolti da un gruppo di signore locali che ci omaggiarono di succosi pompelmi grossi come meloni. 
Buonissimi. Celestiali. Di sicuro Adamo ed Eva, cacciati dal Paradiso Terrestre se ne andarono nascondendo da qualche parte alcuni semi di questo frutto. Ed eccolo qui.


Dal porticciolo si allunga una strada affiancata da qualche decina di basse casette. Il paesino di Hanavave. La strada poi prosegue lungo una valletta fitta di vegetazione tropicale, poi si inerpica su ripide balze e arriva al secondo e ultimo paesino dell’ Isola. Omoa.


Alle prime case trovammo uno spaccetto, buono per fare scarta viveri dopo 22 giorni. 
E fu qui che Daniel, il bottegaio, tirandomi in disparte mi chiese sottovoce se avevo cartucce di fucile.
-          Perche ? -
-      Sempre pesce, sempre pesce, con tutte le capre che vagano per i monti. Un po di proteine animali ogni tanto! Missionari non ne arrivano piu ! –
E mi guardava con occhio clinico.
La stessa cosa quando ripassai anni dopo con Andromeda. Chiedi e ti sarà dato, era scritto. E probabilmente, insistendo, Daniel qualche cartuccia l’ avrà racimolata.
In baia stazionavano una decina di barche a vela tra le quali il Freccia di Rodolfo, conosciuto quando stavamo a Le Marin in Martinica.
(Ha scritto un libro sul suo giro del mondo “Il Mediterraneo lasciato di poppa” Edizioni, Il Frangente)
Con Rodolfo giravamo tra le case convocati dagli isolani come elettrotecnici per vedere di aggiustare TV, elettrodomestici e quanto altro. Con scarsi risultati in realtà, causa mancanza di ricambi, contatti completamente rovinati dall’ ossido, ecc. Venivamo comunque pagati, in natura: pompelmi, manghi, banane e papaie.
Ci spostammo poi a Hiva Oa in un’ altra baietta chiusa dove ci si ancora di prua e di poppa. 
Isola di pellegrinaggi alla tomba di Gauguin, ai siti archeologici dove campeggiano statue di antichi Tiki e dove , in paese, si paga l’ ingresso nell’arcipelago delle Marchesi. 
Amministrazione francese. Tres bien.


Seguiva poi Ua Pou, dove vorrei chiudere i miei giorni, e Nuku Hiva nella grande baia di Taiohae, dove nel 1850 Mellville disertò con un compagno da una baleniera e visse per un certo periodo, guardato a vista, con i Taipi, probabili antropofagi.
L’ archeologia di Nuku Hiva presenta diversi siti su tutta l’ isola, che pare fosse densamente popolata e in lotta con quelli di Motane, Tahuata, Hiva Oa. 
Perche gli umani sono bestie da combattimento !  Quando le risorse di un territorio scarseggiano, ci si rivolge a quelle del vicino e se non basta come motivazione si possono inventare centomila altri pretesti.
    " Superior stabat lupus, inferior agnus
       Cur - inquit lupus - turbolentam fecisti mihi aquam bibenti ?"

Dicevo, le Marchesi sono un bel posto, da passarci un mesetto ogni anno. Ma non è tutto rose e fiori di ibisco. Il caldo è notevole e pure l’ umidità. Ci sono dei fastidiosissimi moscerini che ti pungono senza che tu possa vederli. E poi c’è il pericolo Dengue e l’ Elefantiasi. Quindi premunirsi. 
Ma ne vale la pena.