La prima volta non si scorda
mai. Infatti ricordo perfettamente che partiti da Panama City il vento girà
decisamente in prua. Eravamo in quattro con Lia e i due partenopei
Rob&Angi. Bene, il vento rimase in prua per quasi tutta la traversata tra
piovaschi temporali e notti fredde, se pure così vicini all’ Equatore. Zona di
Convergenza Intertropicale. Si sapeva. Undici giorni a zig zag fino a dar fondo
finalmente a San Cristobal, nell’ arcipelago di Colon.
Las Islas Encantadas, come le
chiamavano gli spagnoli, per il fatto che essendo spesso immerse nelle nebbie
erano di difficile localizzazione. Il GPS era di la da venire. Ma gia ai tempi
del Samadhi disponevo di un palmare Garmin a otto satelliti, quindi piu che
sufficiente dato che dall’ Italia mi aveva portato fin lì.
Un arrivo nelle nebbie ci fu
qualche anno dopo nel giro con Andromeda. Anche quella traversata fu funestata
da piovaschi e temporali ma si ridusse a nove giorni.
Galapagos. Si fa capo a San
Crisobal dove seguono pratiche e pagamenti per venti giorni di permesso
turistico. In teoria le isole sarebbero poi da visitare con barche locali ma i
velisti si sguinzagliano ugualmente nei vari ancoraggi dell’ arcipelago. Ogni
tanto ci scappa qualche multa.
Peggio è subire le visite
ripetute delle otarie .Diario:
12-4-2005
Mattinata rifornimenti viveri e nuova lenza. Tornando al Samadhi vediamo
quattro otarie che si sono impadronite della barca riempiendola di peli e altre
cosacce ! Una si è piazzata anche nel battellino pisolando tra i liquami.
Bisogna diventare cattivi (per gli umani è facile) e fare piazza pulita almeno
fino alla prossima volta.
Le spiagge, manco a dirlo sono
da millenni territorio loro. Gli umani sono li da poco tanto che in spiaggia
non si sentono profumi di ambra solare ma ben altre puzze !
A Santa Cruz, isola capoluogo,
si puo visitare il Centro Darwin dove sono raccolte molte delle varietà
botaniche e faunistiche di queste isole, in particolare le iguane marine e le
tartarughe giganti. Vecchie alcune di duecento anni, probabilmente hanno
guardato negli occhi Charles Darwin quando visitava l’ arcipelago a bordo del
veliero Beagle. Tra queste il “Solitario George” un maschio di un ramo
evolutivo diverso dagli altri e al quale sono state proposte diverse femmine.
Niente da fare, troppo vecchio, non c’è stato incontro e ormai è morto.
Estinto.
Isabella a parer mio è l’ isola
piu interessante:
21-5
L’isola è molto tranquilla e selvaggia. Ho rotto le scatole, per giocare, alle
otarie sulle barche dei pescatori e ad altre che pisolavano sotto le mangrovie
in una spiaggetta. Non hanno gradito. Neppure le grosse iguane che sollevavo
dalla coda per giocare alla carriola.(non fatelo) Tenevano le labbra all’ ingiù con
espressione piuttosto schifata, eppure le assecondavo in qualunque direzione
volessero andare artigliando la roccia con le zampe davanti. Mah..
Un giorno passando davanti al
resort Casa de Marita notammo:
Sul
muro di ingresso è dipinta in rosso vivo una grande bandiera di San Marco col
leone che tiene il libro con la scritta - PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS –
Infatti,
dice un tale, il proprietario è un italiano di Venezia. Orbene, questa bandiera
piu le tre località riportate sulla carta nautica, Schiavoni, Malamocco e Punta
Lido, indicano che anche qui dall’ altra parte del mondo Venezia ha lasciato il
segno. Indagheremo.
Ma prima di queste indagini ci
fu l’ escursione al vulcano
24-4
Giornata a cavallo fino ai mille metri del grande cratere ancora fumante di Sierra Negra. Dai basalti del litorale, alle colate laviche
dei declivi punteggiati di cactus e opunzie, fino a boschi e coltivazioni di banane, avogados , papaie,
per finire in alto in un mare di felci. Immersi tra nebbie e nuvole neanche
fossimo in Scozia.
Il giorno seguente svelato l’
arcano del leone di Venezia
A
pranzo al resort del Signor Ermanno Zecchettin, veneziano innamorato delle Galapagos. Ci ha chiarito il mistero dei nomi
lagunari. Sono stati introdotti dall’ ammiraglio Palumbo in seguito ad una
spedizione oceanografica della nave Vittor Pisani che qui ha stazionato tre
mesi nel 1834, inviata dal neo costituito Regno d’ Italia o di Sardegna. Vedi
dati storici.
Pranzo poi ricambiato
26-4
Oggi pranzo sul Samadhi con tutta la troupe di Ermanno in seguito alla quale
sarò costretto per quieto vivere a posticipare ancora la partenza.
Eppure
questa notte c’è la luna piena, il vento è scarso ma per il Samadhi va bene lo
stesso. Anche l’ equipaggio mi rema contro. Perdiamo tempo. Che dice Kant sul
tempo ? “ L’ idea del tempo non ha origine dai sensi , ma è da essi
presupposta. Il tempo non è qualcosa di obiettivo e reale, ne sostanza, ne
accidente, ne relazione ma una condizione soggettiva necessaria a causa della
natura della mente umana, di coordinare a se’ tutte le cose sensibili secondo
una legge fissa “
D’accordo.
Ma ci sono da fare tremila miglia fino alle Marchesi. In rotta ortodromica !
Infine riuscimmo a partire .
Solo in due. Alle 18 del 27-4
Strombazzando
tra le barche ormeggiate, mentre il sole se ne va a nanna, prendiamo il largo.
Poca aria. Ma l’ importante è partire. La provvidenza provvederà. 1 grado 02
primi sud. 91 gradi ovest. Meno 2906 miglia a Fatu Hiva. 23,55 Pesce volante in
faccia a Lia nel suo turno di guardia. In padella. Sule delle Galapagos, della
tribù dei piedi palmati azzurri, volteggiano attorno sotto la luce della luna.
Anche con Andromeda partimmo
solo in due. Io e Eliseo di Bergamo, ottima persona. Il resto degli amigos aveva rinunciato. Per
paura, credo. Eppure avevo a bordo l’ aliseo del Pacifico. Senonchè l’ Eliseo
biblico, braccio destro e poi sostituto del profeta Elia dopo che questi fu
rapito in cielo da un carro di fuoco, fu come gli altri un profeta di anatemi e
sventure.
Ma di questo racconterò altrove,
nella serie “ disavventure”