lunedì 7 febbraio 2011

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Battuta d' arresto. Si impongono serie riflessioni. Nel mar d' Arabia gli attacchi di bande di pirati si stanno intensificando. E' diventata una moda, un modo facile per far soldi prelevandoli, armi in pugno, alle inermi barche di passaggio.
Se prima la zona era circoscritta ad alcune miglia dalla Somalia, ora abbiamo casi di attacchi in tutto il Mar d' Arabia, perfino lungo le coste dell' India da Cochin a Bombay, lungo le coste delloYemen verso Mukalla, nello stretto di Bab el Mandeb a sud del Mar Rosso e ancora in Eritrea e Sudan. Si salva l' Egitto ma con i disordini al Cairo per destituire Mubarak anche l' Egitto puo diventare zona a rischio ancor piu se viene chiuso il canale di Suez.
Il guaio e' che a seguito di questi casi di brigantaggio nautico ci sono stati pure dei sequestri di persona e dei morti. 1500 casi nel 2010 e gia 39 da inizio 2011 fino ad oggi.
Che fare? Abbiamo tenuto un meeting qui a Galle. Qualcuno e' deciso a proseguire in rotta diretta e in flottiglia. Lo stare insieme puo essere un deterrente sopratutto se armati. Altrimenti e' inutile, la rapina diventa collettiva. In caso di attacco spareranno dalla barca pirata, ma riceveranno un rovente benvenuto da tutte le barche della flotta. Ci possono essere dei morti e dei feriti. Ok. C' est la guerre!
Ma dove procurarsi delle armi? Bel problema.
Una bella soluzione sarebbe la scorta di una corvetta militare per tutte le zone a rischio fino in acque sicure. Come il Settimo Cavalleggeri US quando scortava i carri Conestoga dei coloni nel Far West in territorio indiano. Ma quale marina militare si prenderebbe questa briga per quattro velisti giramondo? Che si dirottino verso Cap Town aggirando l' Africa. Il rientro in Mediterraneo si allungherebbe a dismisura ma rimane comunque un' opzione fattibile.
Altra opzione il trasporto della barca via cargo. Al meeting si parlava di 26000 $ US per un 42 piedi. Questione di disponibilita' finanziarie e per barche nuove.
Oppure fare dietro front, posizionarsi in zone tranquille e attendere l' evolversi degli eventi.
Meditate gente.


4 commenti:

Maurizio ha detto...

Non aver fretta: Maldive, Reunion, Madagascar, e Cape Town.... ffanculo i pirati, goditi un'altro anno e dormi sereno. Mau

Dan ha detto...

Dai, forza marinai, tuttavia bisogna agganciarsi alla Nave da guerra italiana, la fregata Zeffiro che circola da quelle parti....armata sino ai denti....
Comprare un bazooka..o altro missile terra terra ...credo che in Sri Lanka sia conveniente...ma lascerei l'uso a militari esperti... ci sono 496 persone in ostaggio dei pirati somali...dice il TG , dopo il sequestro di una petroliera italiana ieri....in Somalia la situazione è molto dura: una delle poche industrie in piedi è quella dei rapimenti...
la situazione è chiara, Bonne chance, Captain....

Bruno ha detto...

Anche oggi pirati somali hanno sequestrato una petroliera italiana. L'unica alternativa secondo me è il viaggio in flottiglia, il più numerosi possibili e il più serrati possibile, lontano dalla costa.
Buon vento!
Bruno

et ha detto...

Davvero la scelta è difficile! In realtà ho letto che i pirati somali operano anche in acque territoriali del Madagascar, quindi sempre allerta!