domenica 4 marzo 2018

SAMOA


Era il primo maggio del 2008. Scrivevo sul diario:
“ Primo maggio, festa del lavoro. Ma dove ? Non qui dove ho macinato chilometri da un ufficio all'altro per sbrigare interminabili pratiche di ingresso in queste isole !
I Samoani non sono avidi come in altri posti , ma buoni e gentili come educande. Portano il lavalava, un gonnellino da signorine in collegio , però hanno una particolare e marcata considerazione di se stessi.
Esempio: tutte le popolazioni dell' Oceania provengono dalle Filippine, dalla Melanesia, da ogni dove.
I Samoani vengono dalle Samoa !
Oppure: tutte le spiagge sono di proprietà di una famiglia o di qualcuno . Se vuoi stenderti a prendere il sole o fare il bagnetto in mare devi prima chiedere il permesso. Ma non c'è l' abitudine della mancia anzi questa è considerata offensiva, giustamente dico io, non degna di un uomo libero.
 Come dire – Vuoi darmi dieci Tala ?( moneta samoana) Tieni povero cristo, te ne do io venti perche ne ho piu di te e quindi sono meglio di te ! -
Allora abbassi le orecchie e stai zitto , perchè in questo atteggiamento ce n'è abbastanza che il Samoano ti schiacci il cranio con la sua manona e ti faccia la festa cotto nel forno di terra e servito ai suoi ospiti !"
I Samoani sono tra i migliori giocatori di rugby al mondo ! Sono anche determinati nelle loro funzioni. Infatti tre funzionari vennero in barca con due cani Dobermann a controllare in ogni dove che non ci fossero droghe o chissà cos' altro. Poi si capì che volevano solo farsi il caffettino corretto rum e quattro chiacchiere con gli alieni del catamarano.
Eravamo approdati ad Apia nell' isola di Opolu, una tranquilla cittadina in stile coloniale, ferma ai tempi di Robert L. Stevenson, quello dell' Isola del Tesoro, per intenderci.
La sua vita fu molto piu avventurosa dei suoi avventurosi romanzi. Venne pure lui qui alle Samoa, con una barca a vela dell' epoca e tutta la famiglia a bordo, per cercare sollievo da una sua cronica malattia polmonare che si trascinava dall' adolescenza in quel di Edimburgo nella lontana Scozia. I Samoani presero a chiamarlo Tusitala, il raccontatore di storie.
Naturalmente non mancammo di recarci subito in pellegrinaggio alla sua casa e poi per impervi sentieri nella esagerata vegetazione tropicale sù al monte Vaea dove riposa con la moglie Fanny in un sarcofago di cemento.

Ad Apia visitammo il museo della Polinesia. Qui si riscontra nelle vecchie foto in bianco e nero che i Samoani non erano obesi, anzi tutti ben piantati, magri, muscolosi e dal fiero cipiglio ! Piu che fiero direi feroce, ma serviva a procurarsi un po di proteine tra la gente di isole lontane !
 Poi che è successo ? Importazione massiccia di ogni ben di dio ad alto potere calorico e loro che hanno una fame atavica si ingozzano di tutto in modo indecente.
Le Samoa stanno a nove gradi di latitudine sud. Il caldo è notevole per cui tutte le case ricordano gli antichi templi greci. Un pavimento sopraelevato e un perimetro di colonne tutto attorno che ne sorreggono il tetto. All' interno si svolge la vita famigliare tra il letto , la TV ,la cucina e il tavolo , aperta alla vista di tutti.

Dal diario: “ Rilevante l' ordine e la pulizia che ha questa gente nella gestione dei propri micropaesi. Nonostante il sistema di vita molto legato al rispettivo Clan, vige una notevole promiscuità. Come aveva segnalato l' antropologa Margaret Mead, càpita che un bimbo riconosca diversi padri e voglia piu bene alla zia che non alla madre naturale. Ogni paese ha un capovillaggio che detta leggi e ordinamenti. Questi può essere eletto a scadenza tre anni o,nel paese vicino, si prosegue per asse ereditario. Altra curiosità, esistono i cimiteri ma è consentito essere sepolti nel proprio cortile e spesso tra la casa e la strada di accesso con tanto di lapide.”
In queste isole trascorremmo quasi un mese facendo la spola tra i buoni ancoraggi delle due isole maggiori, Opolu e Sawaii. Diversi amigos vennero in volo dall'Italia e oltre alle coste seguirono alcune esplorazioni all' interno. Interessante il sito archologico piu antico della Polinesia. Pulemelei Mound. Raggiunto a piedi nella fitta foresta tropicale tra lo sbarramento di grandi ragnatele – ragni delle dimensioni di una mano- fantastiche orchidee e alberi del cacao, è costituito da una piramide tronca a gradoni in grossi massi di pietra lavica, alcuni squadrati, per un' altezza di quattordici metri per sessanta circa di lato. Praticamente un grande Marae adibito a qualche forma di sacrificio o altro.
Un giorno mi staccai dal gruppo per una salita al cratere di un vulcano. Nessuno volle seguirmi. Torniamo ai ricordi scritti :
" 7-5 Oggi giro in auto. Tutti meno io. Mi sono dirottato a piedi verso il vulcano piccolo sulla strada che prosegue da Paia Village. Strada sterrata forestale che si inoltra tra piantagioni di cocchi, papaie e coste giganti. Qua e la alcune mucche che scappavano spaventate e cavalli solitari legati ad un albero. Ad un bivio un cartello diceva strong a sinistra , happy a destra. Ho preso a sinistra. Così mi sono quasi perso nella buia foresta in una zona di continui saliscendi tra colline e vallette acquitrinose con erbe arbusti e felci alte fino alla vita.
Sono ritornato al bivio e ho preso a destra. Un sentiero sicuro e ben marcato mi ha portato così ad una minuscola casetta il cui proprietario si era firmato duecento metri prima su una serie di tabelle di legno inchiodate agli alberi lungo la via : CRATER MAN.
Me ne stavo da qualche minuto a fare la siesta su una panca antistante la casetta quando Crater Man è comparso.
-Talofa ! – lo saluto .
Mi guarda , mi da la mano e si siede di fianco a me. Lungo, allampanato, nero come la lava, capelli a ricci duri e fitti, un bel tipo di Maori.
 - Original Samoan – dice lui. 
Segue una chiacchierata del piu e del meno, mi fa firmare un quaderno pieno di dati di altri visitatori e poi mi chiede dieci Tala per la salita al cratere. Ma ormai è tardi , devo tornare .
 - Well. Te ne do cinque. Gli altri domani quando tornerò con gli amigos - 
 - Ok. Tomorrow -  "
Promessa da marinaio !  
Ma puo essere che ritorni veramente tra qualche anno. Come diceva Geppetto a Pinocchio:  
– Caro mio, non si sa mai quel che ci puo capitare in questo mondo. I casi son tanti !...-   
   Talofa !