mercoledì 18 aprile 2012

SCRIPTA MANENT

6-4
Brevemente: sciolti gli ormeggi mi sono spostato all' ancora fuori dal porto.
Il giorno seguente , veleggiata mattutina fino alla baietta di Ayos Stefanos 10M a nord.
Ancora e poppa a un pontile. Nel pomeriggio pedalata fino all' internet point di Kassiopi.
8-4
Due giorni di nuvole nere. Il vento mi entra di prua nella baia. Spero che l' ancora tenga.


 In fondo sono venuto qui per una minaccia di forza sette da NW cioe dal lato pontile dove ho legato grosse cime.
9-4
Tempaccio ! Calata seconda ancora con il tender. Grandine al mattino e neve sulle montagne.
Faccio pena. Sara' per questo che nell' unico spaccio aperto mi hanno regalato due mele e un sacchettino di zucchero!
Un fatto curioso : sulla riva sinistra della baietta stazionavano tre grandi cerchi di plastica nera adibiti ad allevamento ittico. Al piu vicino di questi avevo temporaneamente legato pure un cima che mi tenesse le prue al vento oltre alla tenuta di due ancore.
Ma quando il vento e' girato finalmente a NW i cerchi lentamente si sono mossi e sono scomparsi dietro un promontorio verso l' Albania. Non erano legati a riva !
Nel corso della giornata sono arrivate in auto alcune persone; guardavano sconcertate verso il vuoto lasciato dai cerchi e verso il mare aperto sbraitando chissache' al cellulare.
Bel mistero. Tipo i cerchi nel grano.
10-4
Passato il maltempo torno verso Kerkyra.
Sosta meridiana in graziosa baietta a NE di Guvia.
Piu tardi nel marina di Gouvia mi sparano 70 euro a notte.
 Via, via ! Un altro nylon si avvolge all' elica. Gouvia porta pegola.
Finisco cosi nuovamente all' ancora presso il Sailing Club, aspettando la ormai imminente Pasqua greco - ortodossa e le feste che dicono particolari.
11-4
Pioggia e vento da S-SE. Confinato a bordo.
Ma il giorno seguente sole e caldo. Due sbarchi e passeggiate nella city piena di turisti e bancarelle variopinte.
13-4
Brutto tempo in arrivo. Mi rificco in porto. Prime processioni della Pasqua greco ortodossa.
14-4
Notte di cacca. Strattonato dalle raffiche da ogni lato sotto violenti scrosci di acqua del cielo tra tuoni e fulmini. Miniciclone mediterraneo denominato Lucy.
Altre processioni in giornata di gente festante e distribuzione di uova sode dipinte di rosso. Fuochi artificiali in serata perche nella Pasqua greca Gesu e' risorto di sabato.
 Non capisco...e' scritto "dopo tre giorni resuscito' da morte" mah.. 

Gia abbiamo la discrepanza di una settimana sui tempi con la Pasqua cattolica. Tutto perche intorno all' anno mille e qualcosa, il Patriarca di Costantinopoli non volle riconoscere la supremazia del Papa di Roma attenendosi quindi all' originale calendario Giuliano.
Attriti mai sopiti tra impero romano d' occidente, ormai finito nel 400 e impero romano d' oriente che resse fino al 800. Scisma e solco religioso approfondito successivamente dal sacco di Costantinopoli da parte dei Crociati latini.
18-4
Sempre brutto ma ieri tregua di vento. Ne ho approfittato per andare a visitare Paleokastriza in autobus sull' altro lato dell' isola. Microporticciolo di barche da pesca, improponibile per Andromeda, salvo emergenze.
Localita' turistica di spiaggette, passeggiate nei boschi e al monastero sulla collina.
Sabato viene a trovarmi qualcuno dall' Italia. Per navigare verso sud. Diciamo, Cefalonia. A seconda del vento quanto ci si mette dall' isola dei Feaci ?
Beh, a detta di Omero i Feaci per riportare Ulisse a Itaca ci misero due giorni. Non si sa se in tratta unica o con pernottamento a terra. E' anche vero che in quell' epoca spesso si preferiva non navigare di notte, alando le barche sulle spiagge con la forza di decine di rematori.
Nella stessa epoca pero' famiglie di Polinesiani colonizzavano l' Oceania su tratte di anche 3000 M di oceano aperto tra un atollo e l' altro, a bordo di grandi catamarani.
Quindi i catamarani come concezione non sono barche moderne ma barche archeo-logiche.
 C' e' una logica: dal neolitico, tronco scavato. Canoa monossila molto instabile nei movimenti laterali. Allora lateralmente si aggiunge un bilancere e nasce il Proa. Il bilancere viene sostituito da uno scafo gemello e abbiamo il catamarano. (etim.: tronchi legati insieme)
In occidente si e' seguito un altro sistema. La barca e' stata in primo luogo un mezzo di trasporto di cose e persone. La sua stabilita' e' data dal peso delle merci posizionate possibilmente in basso in centro e lungo la chiglia. Poi quando in epoca recente Inglesi e Olandesi si dilettavano a disputare regate per puro amore dello sport velico, ecco che, via le merci, pani di piombo in chiglia, poi chiglie sempre piu prominenti sott' acqua abbassando più possibile il baricentro, fino alle lunghe derive con bulbi in uranio inerte degli odierni monoscafi da regata e da crociera. Stabilita' di peso.
Cata, stabilita' di forma.  Augh!

domenica 1 aprile 2012

MY SELF

20-3
Via da Mandraki Sailing Club con Andre' , vicino di barca ammiratore dei Catana.

5 M fino a Benitses. Ormeggio di fortuna ad una piattaforma galleggiante di legno.
Spiaggia e bagnetto in mare.
21-3
15 M verso Igumenizza. Motore. Sereno. In banchina con la fiancata destra ad un pelo dalle cozze taglienti.
Passeggiata nella city e cena di commiato. Elena torna in Italia. :-(

25-3
Cinque giorni a Igumenizza dietro a un rimorchiatore ormeggiato alla stessa banchina.
 Dopo cinque giorni devo puzzare come il pesce perche un tale del rimorchiatore viene a chiedermi quanto resto e quando me ne vado.
 Ok. Del resto questi greci sono poco comunicativi, come i francesi. Tirano dritto, pare che niente li interessi, vivono delle loro vecchie glorie passate. Infatti dappertutto locali, hotel, negozietti riportano nomi di 2000 e piu anni fa: Andromaca, Elena, Minos etc.
Quindi cambio aria. 15 M e mi sposto a Sajada sulla costa a nord di Igumenizza.
Minuscolo paesino a ridosso del confine albanese, un porto dall' entrata a filo degli scafi di Andromeda. All' interno un solitario monoscafo a vela oltre alle solita barche da pesca.
Sul fronte, una fila di ben cinque ristorantini che gia si stanno affollando di greci.
 E' domenica. C' e' la crisi ? Mangiamo finche' ce n' e' !
Penso che ci andro' pure io, se non altro per compensare il freddo e la faticaccia di poco fa: e' successo che in piena rotta traghetti l' elica del motore di destra ha incontrato un grosso telo di nylon semisommerso.
 Soluzione, muta da 3 mm e giu in acqua col coltello a tagliare le varie filacce avvolte alle pale. Che palle !
31-3
Passato anche marzo. Riparto e torno a Corfu.
Pure qui a Sajada mi pare di stare al confino per chissa' quali colpe.
Il paese e' piccolo e la gente mormora. Chi sara', cosa vuole quel piccolo italofrancese tutto solo su quella barca doppia cosi' grande ?
Appena arrivato un tale dell' autorita portuale e' venuto a interrogarmi da dove venivo e quanto intendevo rimanere.
- One week- ho sparato.
A stento si e' trattenuto dal dirmi, no possible, e per una settimana ha sequestrato i miei documenti in ufficio.
Nel tran tran quotidiano sempre uguale di questo abitato di pescatori mi sento un elemento estraneo.
Una mosca nel piatto. Kalimera, jasas, kalispera. Contatti zero.
Ma ecco che, esagerando, anche dal letame spuntano i fiori.
Un giorno arriva un giovanotto con la sua barca da pesca e mi si affianca in banchina. lo aiuto con le cime. E' un tipo sveglio dall' occhio vivo. Mi guarda la barca, chiede di questo e di quello e segue una bella chiacchierata tra due che non sanno l' inglese, tipo io Tarzan, tu Jane.

Finisce che mi fa un caffe greco e io uno italiano con la moka, girando il mondo attraverso le foto del computer.
Un altro giorno ricapita in porto e viene a mangiare le sue cose in pozzetto da me perche si sta piu comodi.
 Mi porta pure i pasticcini e anche lui corregge il caffe' col rum.
Si chiama Dioniso. 34 anni, una moglie e tre figlia Corfu, l' ultimo di 4 mesi. Ora ha comperato la televisione.
Provo a spiegargli che:
Non c'e' due senza tre
ed il quarto vien da se'.
Mi guarda storto.
L' altra barca a vela che staziona in porto si chiama Amede. Un Janneau 29 di un certo Antonio, greco che e' vissuto per 15 anni a Zurigo. Parliamo tedesco.
Vive a Corfu con la moglie svizzera e fa di frequente la spola con Sajada per faccende sue.
Mi consiglia, se vado a Kerkyra, di mettermi all' ancora nella grande baia a SW del vecchio Forte. Ma il barometro e' in caduta e il meteo promette forti venti da sud per i prossimi giorni.
Cosi, dopo una bella veleggiata, rieccomi ormeggiato al Mandraki Sailclub in attesa che il vento si riporti a nord. Mandraki costa una cifra.