martedì 14 agosto 2012

ADRIATICO

Perche non scrivi piu niente ? mi chiedono in molti.
Perche non succede piu niente di eclatante, qui nel nostro Adriatico da dove son partito nell' agosto di sei anni fa.
Niente di eclatante ma tante piccole vicende anche di un certo interesse. In fondo l' esplorazione continua.
Dopo due giri del mondo qui scopro la Polinesia dell' Adriatico. Le 1200 isole della Dalmazia di cui non so nulla e le percorro con occhi pieni di curiosita'.
Riassumendo le varie navigazioni dalla partenza di Elisabetta, vediamo come e' andata in rapido ordine cronologico.
Argostoli -Cefalonia. Quattro giorni con Roberto di Varese, antico collega di lavoro quando montavamo centrali telefoniche pentaconta.
Con lui ho scoperto la spiaggia di Lovrata a sud dell' isola. Una grande spiaggia che digrada dolcemente tanto che si puo stare su un metro d' acqua e ripulire la barca camminandole attorno.
Dopo Rob si avvicendano la mitica signora Grazia e quattro parmigiani. Umani, non forme di formaggio, anzi uno di loro ne e' produttore. Due coppie di allegroni, Alessandro, Angela, Giovanni, Patrizia. Ci facciamo il giro di Cefalonia e Itaca toccando vari porti e ancoraggi.
Via i parmigiani arrivano a farmi compagnia i Trevigiani.
La compagnia e' un ingrediente importante di questo mio navigare. Non ho la vocazione del solitario. Da solo mi rompo. Ma negli annunci la cosa viene interpretata in vari modi: c' e' chi pensa che io sia il vecchietto paraplegico che ha bisogno di una mano e paga 1200 euro al mese. Chi crede che imbarco gente per guadagnere facendo una sorta di charter. Solo in un caso farei charter; per mettere insieme un gruzzoletto, comperare un catamarano e girare il mondo per i fatti miei. Il charter e' un lavoro stressante. Devi essere a disposizione di turisti terraioli rompipalle 24 ore su 24 pulendo loro anche il culetto. No. Questa fase e' superata gia da 12 anni.
Molti si dichiarano poco velisti ma espertissimi cuochi. Cascano male. Sono anoressico.
Bene, i Trevigiani dunque. Gianni, Marco e Valeria. Spassiba bolscioj. Valeria e' originaria di Mosca. Da 20 anni in Italia conserva ancora un pervicace accento russo. Parla, e sento il vento della Siberia. Pure con loro ripeto il giro di Cefalonia, una puntata a Zacinto e poi Itaca.
Quante volte sono tornato a Itaca? Tante. Ulisse c' era tornato una volta sola e poco dopo ne era ripartito per il Folle Volo Dantesco "infin che il mar fu sopra lor richiuso ". Mah... sorgono forti dubbi sulla personalita di Penelope.
In questo giro c' e' da segnalare la graziosa baietta di ASSOS a NW di Cefalonia sovrastata dai resti di un imponente castello veneziano con antichi cannoni e colonne di tortura.


 

Seguono poi nel tempo Enzo&Lina, vecchie conoscenze di La Spezia ai tempi del Samadhi. Insieme a loro arrivano anche l' intramontabile, inossidabile Aquatica Elena, che estende l' invito all' amica Alessia del Canoa Club Bologna. Siamo in cinque e finalmente dirigiamo a nord verso Corfu via Lefkas, Preveza, Paxos.


Un bel quadretto lo ricordo alle isole Mourtos. Le acque cristalline e la paziente raccolta di minuscole telline per gli spaghetti allo scoglio.
A Corfu una ventata improvvisa mi porta via tutti. Rimane solo Alessia, come Pandora sul bordo dell' anfora.
Ci passiamo la giornata tirando il collo a un motorino fino ai 900 m del monte Pantocrator, il piu alto dell' isola, "cogliendo" frutta dai cortili , mini corso roccia e cercando il fresco sulle spiagge a nord.
Il giorno dopo ecco Alessandro di Novara. Giovanotto di belle speranze, 28 anni, viene a vivere dal vivo quello che ha letto su questo blog.
Lo metto subito alla prova. Due giorni e due notti di navigazione non stop da kerkyra a Bar in Montenegro. Ottimo il secondo giorno volando fino al tramonto sotto spinnaker.
Il Montenegro non fa parte della Comunita Europea. Avrebbe una sua moneta, ma disinvoltamente qua girano solo gli euro. Escono addirittura dai bncomat di varie banche. Si vede che conviene. E' come essere entrati in Europa da una bocca di lupo. Mi ricorda Panama dove un Balboa e' parificato a un dollaro americano. La differenza la fanno i prezzi al consumo.
In Montenegro siamo stati bene. Tanta gioventu', musica a palla sulle spiagge, paraglide che si incrociano in aria, una atmosfera da anni '60.
Poi anche Alessia ci abbandona. Io e Ale ci guardiamo nelle palle degli occhi... Andiamo a Budva. A fare gli uomini duri. Scarponi, pantaloni, maniche lunghe, ci infiliamo nella fitta macchia dell' isola di S.Nicola tra felci, spine, ragnatele fino alla sommita' di una scogliera da suicidi. Caldo atroce. Uno strano serpente ci scappa davanti. Tutto verde, lungo un metro, la testa grossa come un polso e rastremato via via verso la coda. Mai visto. Fare ricerche.
Budva sta alla latitudine di Pescara ma la Grecia antica e' presente pure qui. Pare sia stata fondata da Cadmo figlio di Agenore e progenitore di Edipo, quelo del complesso ( non musicale ) Questo Cadmo, partito alla ricerca della sorella Europa rapita dal solito Zeus, incontra una certa Harmonia, su in Illiria. Si sposano e tornando in grecia tutti e due su un carro di buoi, fondano Buthoe o Budva, dal greco bus - bue.( radice antica; poi in latino diventa bos, bovis )
Risaliamo il Montenegro.  Herceg Novi, le Bocche di Cattaro ( Kotor ), Zelenica per il cler out e Cavtat in Croazia per il cler in .

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao

Anonimo ha detto...

egli scrisse:"Tutto verde, lungo un metro, la testa grossa come un polso e rastremato via via verso la coda. Mai visto. Fare ricerche."
Fatte ricerche? Promesse da marinaio. Sicuro
marinaretta

claudio ha detto...

Si trattava di un colubro dei Balcani. La parte anteriore così grossa dipendeva dal fatto che si era appena ingoiato un topo o qualcosa di simile