“AAARGH !!
Credevate che io non tornassi ! “
Cosi urlò Ulisse rivelandosi ai Proci dopo venti anni di peregrinazioni
sui mari. Poi seguì la strage che sappiamo a colpi di frecce e di lance.
Bene. Dopo un anno di peregrinazioni rieccomi a lanciare
strali, di gomma, da questo blog.
In marzo, a inizio stagione, Andromeda stava in secca a
Heraklion, Creta.
Ridipinta e rivitalizzata tornava in mare, verso est con
antichi e nuovi compagni che si avvicendavano nelle varie tratte: Elena. Mio
figlio Andrea e mio fratello Carlo. Poi Roberta; Vincenzo e famiglia;
Margherita con due amiche Mara e Francesca. E gli sposini Stefano e Cristina.
Ad est di Heraklion, interessanti le soste a Malia, Ajos
Nicolaos e Sitia. Soste dovute in parte al maltempo ma soprattutto per aver
modo di visitare l’ entroterra e l’altro lato di questa grande isola. Autobus e
auto a noleggio.
Da Sitia, sotto Meltemi in un suo momento buono forza
4-5, si arrivava alla brulla isoletta di Kasos. Isola dimenticata, fuori dai
grossi percorsi turistici, anticamera di Karpatos, affioranti entrambe tra
Creta e Rodi nel canale piu ventoso dell’Egeo. Kasos, isola di capre e infiniti
terrazzamenti anche nei posti piu impervi. Si dice che anticamente la sua
popolazione sia salita fino a 11000 abitanti. Poi seguì un genocidio di
settemila persone durante l’ occupazione turco ottomana e gli scampati si
dovettero convertire alla legge del Profeta Mohamed.
Karpatos invece è piu verde, boschi di conifere che si
estendono su in alto fino ai suoi 1500m , segno che piove abbastanza di
frequente. Strade da brivido sugli strapiombi percorse con Andrea su due moto
enduro fino all’Olimpo, che non è la sede degli dei, ma il nome del paesino piu
alto arrocato su un cocuzzolo, per spompare il piu possibile i nemici saraceni
durante la salita.
Da Karpatos, in un altro momento di relativa calma del
Meltemi, si approdava nell’ isoletta di Kalchi. Da qui l’ idea era di risalire
controvento giostrando tra le isole del Dodecanneso ma , ripartiti da Alimnia
altra isoletta deserta, venivamo spintonati da un forza sei, solo fiocco, all’
estremo sud di Rodi. Amen. Non è rimasto che risalirne la costa sottovento,
giorno dopo giorno a piccole tappe da una spiaggia all’altra fino alla città
dei Cavalieri nel porto del proverbiale Colosso.
Si dirà: perche voler risalire il Dodecanneso
controvento ? Perche il catamarano Andromeda è una barca valida, un Catana 42s,
the best; è una cosa che si poteva fare e si è fatta.
Dunque il Dodecanneso ripercorso come nel 2011 dopo il
rientro dalle Maldive, vedi i post arretrati, fino a Samos quando i tempi erano
piu tranquilli e ancora non era cominciata la tragedia di gente disperata o
opportunista che ogni notte con ogni mezzo passa dalla Turchia su qualsiasi
costa che si chiami Grecia . Le novità invece,
esplorativamente parlando , ricominciano con Fournoy, Icaria, Chios,
Psara e le Sporadi occidentali dopo aver attraversato l’ Egeo verso ovest.
Fournoy: isoletta frastagliata con tre piccoli centri
abitati. Micro negozietti stile anni 50. Poco traffico, capre, spiaggette
raccolte tra cui quella bianca di marmo sotto una vecchia cava dove troneggiano
ancora i cilindri scolpiti per le colonne di antichi templi.
Icaria: l’ isola dei confinati politici, aspra e
montuosa, da motocross. Poche spiagge, acque calde termali e chiesette ovunque.
Chios, l’ isola del mastice. Ricavato dalla pianta del
lentisco, di una specie che cresce solo qui. Monopolio a suo tempo della
repubblica di Genova soppiantata poi dai soliti turchi (mammaliturchi !) Con
questo mastice ci si fa di tutto: dalle colle ai prodotti farmaceutici, cosmetici,
dolci ed esiste anche un caffè al mastice. De gustibus.. Caotica Chios
capoluogo ma molto caratteristici, ognuno a modo suo i paesini dell’ interno.
Psara: micro isoletta delle sorprese. Porto gratis,
acqua gratis, corrente gratis. Idem WI FI e dappertutto nell’ unico paesello
esistente. Tutto molto ben tenuto e con bei vialetti in pietra tra una spiaggia
e l’ altra.
E poi l’ arcipelago delle Sporadi occidentale. Nella
fattispecie Skyros e la Chora, Scopelos e le vespe e Skiathos con gli aerei che
ti fanno il contropelo. Isole molto verdi di conifere , latifoglie, sempreverdi
e dai paesi che ormai si discostano come tipologia da quelli tradizionali greci
, come alle Cicladi e che assomigliano piu, come dice Margherita, a quelli del
meridione d’ Italia.
Intanto tutto questo lo sto scrivendo da Skiathos. L’
esplorazione continua.
9 commenti:
Belle storie. E quanto esplori ancora in zona?
Grande Claudio....non sai quanta nostalgia e allo stesso tempo voglia di tornare su Andromeda ,mi ha fatto venire leggendo il tuo racconto...buon vento !
maurizio
Hellooooooo my frndddddd... ne è passata di acqua sotto le chiglia da quel nostro primo oceano... spero di poter tornare sereno a farvi visita condividendo quello che la vita ci offre in maniera semplice e naturale come accade quando siamo insieme... un abbraccio e buona continuazione...Mauri
Ciao Claudio!
vedo che l'entusiasmo non manca mai!
buon settembre :-)
Buona conclusione di stagione, spero in bella compagnia!
Elena
Ciao Claudio, ti leggo e viene voglia di partire. Sei un esempio per tutti: non ti fermi mai!
A presto
Stefano
Attraversare l'Egeo dal Dodecaneso alle Sporadi non è da tutti. E infatti non c'era nessuno oltre Andromeda. Che bello però navigare per miglia e miglia in quel mare blu, vedendo la sagoma di Psara diventare sempre più vicina.
Continua a navigare Claudio!
Stefano e Cristina
Woooow che racconto ! era ora :-)
Letto tutto d'un fiato e mi è sembrato di essere li. Bellissimo !!!!
Il vecchio Catana si dimostra sempre una gran barca ed il meltemi gli fa un baffo !! E poi moto, bus, auto a noleggio, mongolfiere..... é un piacere saperti in viaggio ed in continua esplorazione. Quanto vorrei tornare a bordo con te, anche solo per qualche giorno !!!
Buona continuazione di viaggio e sempre avanti !
Mau
Claudio, un vero piacere parlarti stasera. Spero di conoscerti presto e di navigare con te.
BV
Paolo
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