Ah, Le Marchesi ! Gia ci sono passato due volte e come si dice,
non c’è due senza tre, e la quarta vien da se !
Si, sono un bel posto. Isole
vulcaniche dai picchi alti e aguzzi, geologicamente giovani dove non si è
formata ancora una barriera corallina. Ammantate di verde fin sulle cime, dove
si condensa l’ umidità dell’ oceano. Piove spesso.
Prendono il nome dalla Marchesa
di Mendoza, moglie del vicerè del Peru che aveva finanziato la spedizione di
Medana nel Pacifico.
Vi arrivai con Lia la prima
volta a bordo del Samadhi, dopo 22 giorni di navigazione dalle Galapagos.
Avevamo puntato Fatu Hiva, l’ isola che pose diverse domande al famoso
esploratore e archeologo Thor Heyerdahl, che qui trascorse un lungo periodo da
giovane con la moglie di allora.
Demmo fondo all’ ancora nella Baia delle
Vergini, contornata da alte e nere guglie di roccia vulcanica. Gli spagnoli l’
avevano denominata “Baia delle verghe” (cazzi) ma ai missionari dell’ epoca non
stava bene e proposero Vergini.
Così fu, per dirla come mia nonna, “peggio il
tacòn del sbrego !”
Per i polinesiani l’ omaggio di
benvenuto a nuovi visitatori consisteva nell’ accoglierli con una corona di
fiori al collo. A Fatu Hiva ancora meglio: appena sbarcati col tender, fummo
accolti da un gruppo di signore locali che ci omaggiarono di succosi pompelmi
grossi come meloni.
Buonissimi. Celestiali. Di sicuro Adamo ed Eva, cacciati
dal Paradiso Terrestre se ne andarono nascondendo da qualche parte alcuni semi
di questo frutto. Ed eccolo qui.
Dal porticciolo si allunga una
strada affiancata da qualche decina di basse casette. Il paesino di Hanavave.
La strada poi prosegue lungo una valletta fitta di vegetazione tropicale, poi
si inerpica su ripide balze e arriva al secondo e ultimo paesino dell’ Isola.
Omoa.
Alle prime case trovammo uno
spaccetto, buono per fare scarta viveri dopo 22 giorni.
E fu qui che Daniel, il
bottegaio, tirandomi in disparte mi chiese sottovoce se avevo cartucce di
fucile.
-
Perche
? -
- Sempre
pesce, sempre pesce, con tutte le capre che vagano per i monti. Un po di
proteine animali ogni tanto! Missionari non ne arrivano piu ! –
E mi guardava con occhio
clinico.
La stessa cosa quando ripassai
anni dopo con Andromeda. Chiedi e ti sarà dato, era scritto. E probabilmente,
insistendo, Daniel qualche cartuccia l’ avrà racimolata.
In baia stazionavano una decina
di barche a vela tra le quali il Freccia di Rodolfo, conosciuto quando stavamo
a Le Marin in Martinica.
(Ha scritto un libro sul suo
giro del mondo “Il Mediterraneo lasciato di poppa” Edizioni, Il Frangente)
Con Rodolfo giravamo tra le case
convocati dagli isolani come elettrotecnici per vedere di aggiustare TV,
elettrodomestici e quanto altro. Con scarsi risultati in realtà, causa mancanza
di ricambi, contatti completamente rovinati dall’ ossido, ecc. Venivamo
comunque pagati, in natura: pompelmi, manghi, banane e papaie.
Ci spostammo poi a Hiva Oa in
un’ altra baietta chiusa dove ci si ancora di prua e di poppa.
Isola di
pellegrinaggi alla tomba di Gauguin, ai siti archeologici dove campeggiano
statue di antichi Tiki e dove , in paese, si paga l’ ingresso nell’arcipelago
delle Marchesi.
Amministrazione francese. Tres bien.
Seguiva poi Ua Pou, dove vorrei
chiudere i miei giorni, e Nuku Hiva nella grande baia di Taiohae, dove nel 1850
Mellville disertò con un compagno da una baleniera e visse per un certo
periodo, guardato a vista, con i Taipi, probabili antropofagi.
L’ archeologia di Nuku Hiva
presenta diversi siti su tutta l’ isola, che pare fosse densamente popolata e
in lotta con quelli di Motane, Tahuata, Hiva Oa.
Perche gli umani sono bestie
da combattimento ! Quando le risorse di un territorio scarseggiano, ci si
rivolge a quelle del vicino e se non basta come motivazione si possono
inventare centomila altri pretesti.
" Superior stabat lupus, inferior agnus
Cur - inquit lupus - turbolentam fecisti mihi aquam bibenti ?"
" Superior stabat lupus, inferior agnus
Cur - inquit lupus - turbolentam fecisti mihi aquam bibenti ?"
Dicevo, le Marchesi sono un bel
posto, da passarci un mesetto ogni anno. Ma non è tutto rose e fiori di ibisco.
Il caldo è notevole e pure l’ umidità. Ci sono dei fastidiosissimi moscerini
che ti pungono senza che tu possa vederli. E poi c’è il pericolo Dengue e l’ Elefantiasi.
Quindi premunirsi.
Ma ne vale la pena.
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