domenica 22 maggio 2011

TILOS - KOS

21 -5

21,30 Altre tre isole. Nisyros , Yali, Kos.
Nisyros e' stata una vera scoperta. E' un vulcano in fase di quiescenza ma con l' ultima bocca eruttiva, al centro della vecchia caldera, dove si aprono diverse fumarole maleodoranti, come a Pozzuoli. Inoltre in un tratto di costa a sud dell' isola si nuota tra acque fredde e calde, tant' e' che negli anni 20 era stato costruito un complesso termale di cui rimangono ancora i ruderi.
In virtu' del suolo vulcanico l' isola e' molto piu verde delle altre e terrazzata in ogni dove, segno che e' stata abitata fin dall' antichita'.


Infatti un complesso murario assolutamente impressionante troneggia su una collina a Paleocastro, sopra Mandraki. Si tratta di una grande muraglia a elle del tipo megalitico o ciclopico risalente al settimo secolo avanti Cristo o prima ancora. Le pietre di cui e' costituito sono enormi, di basalto, perfettamente rifinite e accostate con i giochi di incastro che si riscontrano su tutte le antiche mura megalitiche in giro per il mondo, da Cuzco a Tihuanaco, Baalbeck, Micene etc. e anche in diverse localita' d' Italia.
Si dice che i costruttori di simili meraviglie siano stati i Pelasgi, popolazioni del periodo antecedente la civilta' Minoica.
Siamo nell' eta' del bronzo: scalpelli di rame o di bronzo su rocce di granito e di basalto? Rampe di terra per trascinare blocchi di qualche tonnellata a 10, 15 m di altezza ?
Centinaia o migliaia di persone impegnate in uno sforzo inumano e a cui bisognava provvedere al sostentamento tramite altre centinaia o migliaia di persone, agricoltori, allevatori etc.
Un grosso progetto unitario, esagerato su un' isola cosi piccola. Per difendersi da chi, da cosa ? Da altri umani, da colate laviche ? Mah...


Attualmente a Nisyros si contano quattro paesini: due sulla costa nord, Mandraki e Paloy, e due a 400 m di quota arrocati quasi in bilico sui bordi strapiombanti della vecchia caldera.
Strana isola.
A Mandraki dove arrivano i traghetti non c' e' neanche un vero porto, solo una banchina di cemento. E il paese e' quanto mai articolato tra vicoletti, scalinate, saliscendi, quasi un labirinto, sovrastato da una parete rocciosa sulla quale si innalzano un monastero bizantino e i resti di un castello dei tempi delle Crociate.
Paloy e' un paese ancora piu piccolo che si affaccia su un porticciolo dai fondali di 2,5 m dove trovano rifugio, oltre alle barche locali, diversi velisti tra cui noi con Andromeda, ormeggiati come gli altri, poppa in banchina e ancora a prua.

Qui siamo rimasti due giorni girovagando in lungo e in largo su scooterino a noleggio.

Poi siamo stati attratti dall' isoletta di fronte. Yali.
Assomiglia a Lipari, tutta di pomici bianche tagliate a gradoni per prelevarne il materiale e quindi completamente snaturata. Come a Lipari ci immaginavamo allegre scivolate sui ripidi pendii di polvere, ma una volta dato fondo presso una rampa con nastro di carico, ci siamo resi conto che il cantiere e' in funzione e non era il caso di andare a rompere le scatole ai lavoratori.
Cosi ci siamo dirottati con tender e motore su una secca nei paraggi dove Ale si e' immerso per provvedere alla cena. Rien a faire.
Nel frattempo un monoscafo ha ancorato presso di noi. Sorpresa: lo skipper e' nato a Merano, vissuto a Bolzano e risiede a Venezia. Eccoci tra concittadini, qui in fondo al Mediterraneo.
Un caso che mi ricorda un viaggio in Scandinavia fino all' isola di capo Nord. Dall' alto della scogliera ci eravamo calati in due con corde, per dirupi e valloni verso il mare sottostante per fare il tuffo di mezzanotte con il sole all' orizzonte. Sugli scogli giu in fondo si vedevano due figure muoversi qua e la. Scendiamo. Ci avviciniamo. Erano due tirolesi della val Pusteria. Come dire, montanari, stessa razza, stesse idee balzane.
Bene. Da Yali a Kos. Ieri mattina. Piu vela che motore.
Kos ha un porto circolare con una stretta entrata, un laghetto. Forse un vecchio cratere. L' ormeggio si paga.
Poi con la barca al sicuro e' seguita una giornata in moto percorrendo l' isola quasi in tutta la sua lunghezza ( 50 km ) da una spiaggia all' altra. Alberghi, sdrai, ombrelloni.
Interessante la puntata sui monti verso Pili e Zia, specie in una valletta fitta di cipressi da dove si raggiunge a piedi su ripido sentiero un castello o un eremo bizantino arrocato su un cocuzzolo.

Infine, abbuffata di capretto e bagnetti a Paradise beach.

2 commenti:

Unknown ha detto...

ciao Claudio, ho visto che sei a Kos vicino ad Astipalia l'isola farfalla dove si narra che non ci sono nè scorpioni nè serpenti;e anche niente altro in verità.Ma mi ha ricordato una bella vacanza e il proposito,non più realizzato,di tornarci perchè lì si può toccare la via lattea e c'è una pasticceria di una bella tedesca che offre dolci squisiti.Questo accadeva 20 anni fa,ora chissa...Buon proseguimento,ti seguiamo.Elide e Daniele

Maurizio ha detto...

E ti seguo anch'io, dall'Olanda adesso, per breve giro con gatto furgone .
Salut