mercoledì 1 giugno 2011

KOS - KOS

31 - 5

Isole Greche a un tiro di cannone dalla costa Turca.
Nel '95 veleggiavamo in queste acque su un catamarano noleggiato a Marmaris. Era un periodo di tensioni tra Grecia e Turchia e le navi militari delle due fazioni incrociavano giorno e notte al limite delle acque territoriali. Per noi era tutto un cambiare bandierine di cortesia.
Oggi le cose paiono appianate.
Pserimos. A sette miglia da Kos e poche altre da Bodrum.
Ancorato nelle baia di Vathi, costa est.
Visita ad allevamenti ittici. Questi sono costituiti da grandi cerchi galleggianti del diametro di 10 - 15 m che sorreggono un saccone di fitta maglia che sta immerso per una ventina di metri. All' interno vivono e crescono sciami di pesci argentei . Di che tipo ? Orate ? Spigole ? Faremo ricerche. Anche sui capitali investiti, sulla resa del tutto e in quali tempi. (ma che curiosi !)
Il progetto sembra buono. Probabilmente una fetta del finanziamento arriva dalla Comunita' Europea.
Ma perche la Grecia sta in grave crisi economica e si parla sempre piu sulla disgrazia che esca dal euro ?
Dico disgrazia perche potrebbe poi seguire il Portogallo, la Spagna e a ruota l' Italia. Effetto Longarone.
Incrociamo le dita e stiamo allegri.
Spostiamoci a Kalimnos, l' isola dei pescatori di spugne.
Puntiamo dapprima nel sud ad uno scoglio di nome Nera.
Ale lo vede bene come posto ideale per pescare, io lo vedo male come ancoraggio.
Sul lato est si apre una insenatura. Una micro spiaggetta in fondo. Due banchine di cemento ai lati. Un sentiero sale verso una chiesetta. Silenzio.
Ci affianchiamo alla banchina di sinistra...No. Grossi massi prominenti toccano lo scafo.
Diamo ancora per avvicinarci di poppa. Il vento gira e ci spinge contro i massi.
Bisognerebbe tesare una cima sulla banchina opposta e tenere la barca a centro rada. Ma in quel mentre arriva un caicco di turisti che, largo com' e' e con grossi palloni riesce ad affiancarsi alla banchina. Subito dopo ne arriva un' altro.
Salpiamo l' ancora e ce ne andiamo. A Vlikathia Cove, due miglia a nord-est.
Una specie di fiordo, molto invitante, protetto, due spiagge, un contorno di casette per turisti ancora chiuse, un bar , una taverna.
- Hic manebimus optime ! - come disse Quinto Fabio Massimo "Cunctator", il temporeggiatore, mentre teneva sotto scacco Annibale ma senza mai impegnarsi in una battaglia definitiva.

 Fu destituito.
Quindi noi resteremo qui solo fino a domani.
Visitiamo un piccolo museo sulla raccolta delle spugne, pericolosa e redditizia attivita fino a qualche decina di anni fa.
Il custode e' anche l' ultimo "spugnaro" dell' isola e non manca di illustrarci le procedure di lavaggio delle spugne oltre a tutti i suoi diplomi e riconoscimenti.


Cielo sereno. Aria immobile. A Vlikathia il tempo e' sospeso. Se guardi l' orologio vedi che le ore trascorrono ma il sole sembra sempre fisso alla stessa altezza.
Una magia. C' era riuscito solo il biblico Giosue'. Lo teneva fermo a braccia alzate per vincere una battaglia contro i palestinesi di allora, prima che facesse buio.
Prima del buio, ritorna finalmente Alessandro da una delle sue cacce subacquee. Due bei pesciotti, il cui destino finale era essere mangiati. Loro stessi ne hanno mangiati altri per vivere e crescere.
Chi mangera' gli umani per vivere e crescere ? I vermi.
A meno che non si facciano cremare, gli umani. Che spreco. Non c' e' riciclo. Almeno spargere le ceneri sui campi, un po di potassio per la vegetazione.
Il giorno dopo. Ci spostiamo nel porto di Pothia, capoluogo di Kalimnos.
- Siamo tornati nella civilta'- dice Ale.
In effetti stando in banchina abbiamo a pochi metri il traffico sostenuto della strada che contorna il porto e un serrato viavai di gente tra negozi e ristoranti. Pero nel complesso Pothia si presenta bene: una cittadina di basse case che si allungano in una piana racchiusa tra due colline di roccia calcarea, sormontate dall' immancabile monastero.
Piu oltre spiccano vette ancora piu alte. Sembra di stare in Dolomiti.
Andiamo a vedere. In motorino.
Comincia a piovere, cielo nero , la giornata butta male.
Ma io vado lo stesso. Da solo, con l' impermeabile, il casco e i sandali con i calzini, come un tedesco bavarese.


Scopro cosi che Kalimnos e' un santuario di arrampicata: centinaia di vie su tutta la costa ovest, tutti monotiri spittati da chi sa chi, e di tutte le difficolta'.
La roccia e' ottima, prese sicure, clessidre e microappigli per tutti i gusti. Ho provato.
Nonostante la pioggia diversi klimbers sono impegnati un po dappertutto e per l' occasione scelgono le vie asciutte sotto i tetti. 
C'è un giovinetto che arrampica con una gamba di legno. Fanatismo arrampicarorio!
Cavolo, con Paolo Cavagnetto, guida alpina di Biella,  qui avremmo fatto affari !
Ma e' morto.
 Caduto con due clienti dall' Aguille Noire in fase di calata in doppia. Dicono che ha ceduto una sosta. Peccato.
Con lui avevamo in progetto di portare la gente ad arrampicare vivendo in barca, come avevo gia fatto alle Calanques con i colleghi di lavoro.
Un progetto scaturito durante una settimana di scialpinismo tra i fiordi della Norvegia, zona Lofoten - Svartissen, vivendo appunto su un monoscafo di 14 m. 
Pace
Per qualche giorno quest' isola ci tiene avvinti a se' ma si avvicina per Ale il tempo di riprendere l' aereo da Kos x Rodi.
Ci riportiamo a Pserimos, questa volta a ovest nel porticciolo del paese.
Anche qui tutto bello, tutto carino, ma pochi turisti, le case con le persiane sprangate, i ristorantini con l' omino che ti aspetta e ti tira quasi per le maniche (corte).
Il momento clou per loro e' quando attraccano a meta giornata i caicchi provenienti da Kos. Ma le orde di turisti che sciamano per l' abitato si limitano a qualche bevuta e qualche ricordino.
In barca da loro friggono gia fior di grigliate. Tutto compreso.

Qui Kos. Alessandro e' partito ieri.
Mo' mi invento qualcosa...

2 commenti:

Grazia ha detto...

Leggerti diventa una passione, capitano,brucia minuti rubati al sonno,che non sempre porta sogni, mentre Andromeda li garantisce e li regala ad ampie..vele, e qualche fiocco, quando esagera!Racconti di paesaggi e di escursioni, di popolo osservato da fuori, come un etmologo il formicaio, di qualche rapporto personale, quasi selezionato nella sua casualità..il tutto condito da sprazzi di filosofia, storia,preistoria,poesia,leggenda..la tua memoria è una Treccani sempre aggiornata, lo sa solo chi ti frequenta e sa stare zitto aprendo le orecchie!Due oceani con te mi hanno dato 6 mesi che valgono anni, scoprendo molto, anche la gioia nella contemplazione, la meraviglia nello sconosciuto, il coraggio nelle avversità.Andromeda è il mio tappeto volante, la trama, l'ordito e tanti nodi lo formano, come i tanti viaggi e i tanti equipaggi formano il mito di Andromeda..e Tusitala, cioè tu,il cantastorie, sei la leggenda"disposto a nuovo gioco e a nuova lotta,uscito irrisanato da ogni avventura.."(Hesse)Sii generoso,capitano, continua a raccontare, sei in Grecia, respiri aria di Itaca,lo stesso vento di Ulisse, il grande bugiardo, ti gonfia il fiocco e la randa..ho la pazienza di Penelope,fare e disfare..leggere e rileggere..continua a regalarmi il sogno!

et ha detto...

Beh, manca poco al momento in cui potrò rispondere con un bel BO-KOS sul mio blog, tanto per cominciare.
E poi naturalmente KOS-OVUNQUE, basta che sia una qualsiasi meravigliosa destinazione a relativamente poche miglia, da raggiungere di giorno, senza logoranti turni per dormire, senza troppa fatica, senza ansie, quasi come fosse una VACANZA ;-)
Ma non è che poi rischio di annoiarmi!?
A onor del vero, fino ad ora come adrenalina forse Mediterraneo batte oceano.
Sia quel sia, tanto alla fine decide sempre il mare...

A prestissimo per il mio tris a bordo!