lunedì 3 ottobre 2011

EPILOGO

13-9
In motorino sulle strade di Itaca.
 Doverosa tappa agli scavi di Schliemann che pensava di aver trovato la reggia di Ulisse.
Effettivamente l' Acropoli spazia su diversi ettari di una collina praticamente vis a vis con l' Acropoli di Sami nell' isola di fronte. Contornata da mura poligonali alte in qualche tratto anche quattro metri, presenta un portale costituito da pietre che possiamo definire di dimensioni ciclopiche. Altro di notevole non si vede.
A questo punto vorrei fare alcune considerazioni: mura poligonali grezze; grossi blocchi appena sbozzati per farli aderire meglio tra i loro lati. Buoni per terrazzamenti, piattaforme e recinti per animali. Se a scopo difensivo , facilmente scalabili o smontabili. Di qui, la necessita di aumentare la dimensione delle pietre e affinare le tecniche di accostamento dei vari blocchi fino a impedire qualsiasi presa tra le fughe, neppure usando lame metalliche.
 Ma, come ogni catena non e' piu forte del suo anello piu debole, una muraglia si puo penetrare con l' astuzia, con un Cavallo di Legno, con la psicologia, sfruttando le debolezze di chi sta asseragliato dentro.
Certamente continua a stupire l' enormita' di certe costruzioni, si direbbero senza senso, pura megalomania. Pensiamo alla piattaforma di Baalbeck dove il peso medio dei blocchi perfettamente accostati e' sulle 300 tonnellate. Tre di questi blocchi ne pesano 800 - 1000 ! E un' altro messo di traverso ancora nella sua cava, arriva a 2000 ! A tutt' oggi non esiste una gru in grado di sollevarlo.
Naturalmente qui esoteristi e ufologi ci vanno a nozze e hanno escogitato tutta una serie di congetture.
 Ma finche una ipotesi non e' definitivamente dimostrabile rimane nel cassetto in attesa di altri dati certi.
Intanto molto si e' scoperto in questo campo. Per esempio Thor Heyerdhal ha dimostrato che i Moai dell' isola di Pasqua possono essere ricavati e scolpiti usando asce di pietra piu dura e poi rizzati nelle loro sedi con giochi di leve e riporti.
L' obelisco piu grande del mondo sta ancora nella sua cava in Egitto, pronto ad esserne estratto, prova certa di un duro e paziente lavorio di uomini - formiche.
Infine, la megalomania degli uomini odierni non e' dissimile a quella degli antichi, basti pensare alla gara in corso per le torri piu alte, da Kuala Lumpur a Dubai etc. Sicuramente oggi disponiamo di ben altri mezzi e tecnologie.
E' che non ci si sofferma mai abbastanza su quanto una volta, l' unione facesse la forza.
14-9
Sorpresa al mattino! Tanti auguri di buon compleanno, a me da parte dell' equipaggio. Neanche me ne ricordavo piu, anzi tanti compleanni passati li ho glissati con la massima indifferenza. Secondo me i compleanni vanno festeggiati fino ai 18 anni e basta. Poi ogni anno di piu e' un anno di meno da vivere. Si resta ai 18 anni tutta la vita anche se cadono i denti e i capelli. No problem.
Comunque, supercolazione, torta di albicocche, bottiglia di nettare locale e, udite udite, il regalo del Disco di Festo !
Copia esatta dell' originale, diametro 17 cm, in terracotta conservato al museo di Hyraclion - Creta. Per chi non lo conoscesse, si tratta dell' invenzione dei caratteri di stampa molto prima di Gutenberg, nel 1500 ante Cristum natum. Un disco di terracotta dove sono stati impressi nelle due facce una serie di simboli a spirale inframezzati da barre divisorie. Chiaramente un testo di un qualche significato, un' invocazione a una Divinita' , una legge, una dichiarazione d' amore. Non si sa.
Pare che i caratteri siano stati impressi nell' argilla tenera con punzoni d' oro. Qualcuno ravvisa nei simboli delle somiglianze con gli scritti delle tavolette Rongo-Rongo trovate all' isola di Pasqua in mezzo al Pacifico.
Il disco e' stato rinvenuto durante gli scavi a Festo in una nicchia sotto un palazzo crollato, presumibilmente in seguito ai terremoti concomitanti con l' esplosione dell' isola di Santorino appunto verso il 1500 a.C. che mise fine alla civilta Minoica, la civilta' delle citta' aperte senza mura, ciclopiche o non.
Un ciclopico GRAZIE all' equipaggio !
Veleggiata breve fino alla baia di Kioni. Poi nuoto, kayak e mountain bike.
 Al tramonto, il consueto teatro comico dei tanti ormeggi in banchina. C' e' stato un tale che, presa la mira sulla banchina da accostare di poppa, retromarcia, gas, fondo all' ancora e... BANG ! L' ancora caduta sul pianale del battellino trascinato a prua !
Da rifare.
15-9
Da Kioni a Sivota, isola di Levkas. 10 M a velamotore.
A Sivota si arriva entrando in un fiordo e svoltando a sinistra. Barche dappertutto. C' e' una regata in corso, sponsorizzata Jagermeister, amaro tedesco, ma i regatanti sono per il 98 % inglesi.
Snobbando pontili e banchine ancora libere ci mettiamo alla ruota su fondo 1,7 m al centro della bagarre. Questa scoppia in modo virulento a fine giornata-regata : tutti vogliono ormeggiare in banchina per poter scendere comodamente e tornare ubriachi senza problemi. In breve le barche, piu di 200, si dispongono in seconda e terza fila. Tutti contenti. Musica a palla da un palco con musicanti veri, chitarre , batteria e pezzi d' annata che la dicono lunga sull' eta' del popolo regatante. Allegria !
16-9
Poche miglia e siamo a Nidri, la localita' piu-piu turistica di Levkas. Siamo qui solo per cercare un prossimo rimessaggio per Andromeda. Ci sono tre piazzali con barche alate in secca. Solo monoscafi. Niente catamarani. Ok. Cercheremo altrove.
17-9
Giornata a Skorpios, l' isola di Onassis, Jackie Kennedy, Maria Callas e bella gente simile. Bella anche l' isola, acque cristalline, molto verde e curata. Potere della grana.

18-9
Levkas Town. Ci siamo arrivati da sud imboccando il Canale e contro una lunga processione di barche da charter che iniziano la settimana. Camminata pomeridiana alla spiaggiaq dei kitesurf e passeggiata serale tra le animatissime vie di Levkas che nel pomeriggio erano assolutamente deserte. Troppo caldo.
19-9
Lasciata Levkas all' apertura del ponte mobile alle ore 9. Sei miglia e percorriamo il canale di ingresso di Preveza. Qui Bruno e Loredana sbarcano per tornare in Italia.
Visita al cantiere Cleopatra e concordato alaggio di Andromeda per i primi di ottobre. Arriva una telefonata.
 E' Bruno. Dice che oggi non c' e' autobus per Igumenizza. No problem. Altro pomeriggio e altra notte in barca. Prolungamento vacanza.
20-9
Altro che vacanza ! Schiacciati brutalmente con la fiancata sinistra in banchina, teniamo botta aggiungendo ai parabordi i copertoni provvidenzialmente trovati da Elena. Tuoni, fulmini, acqua e  grandine !
 Ora stiamo freschi ! Finalmente.
21-9
Notte tranquilla. Ma all' alba il vento si dispone a schiacciarci per un' altra giornata sulla banchina.
 Allora, finche non e' troppo forte, si fa cosi': ci si lega corti a prua tenendo un parabordo tra lo scafo e la banchina. Si da marcia avanti con tutto il timone a sinistra, barra a dritta. La poppa lentamente si allontana controvento dalla banchina e raggiunto un angolo adeguato, marcia indietro, molla a prua e via.
Via verso un fiordo un miglio a NW di Vonitza nel mare interno di Preveza. Giornata di riparazioni varie, tavolino pozzetto, toilettes etc.
23-9
Elena ammalata. Torniamo a Preveza e passiamo al marina Cleopatra per vedere se possono anticipare l' alaggio di Andromeda.
Un' occhiata al brogliaccio e... - Simera ! - oggi !
Anzi tra poco, appena alato quel monoscafo perche il successivo ha disdetto. Colpo di culo !

Riposo a Preveza


Ciao gente. Se Andromeda non viene venduto ci ritroviamo nel 2012.
Cla.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

buon Vento per la prossima stagione
franco

Anonimo ha detto...

Buona vendita o buon vento. Non so cosa augurarti. Se vendi sono felice per te. Se non vendi magari posso sperare di tornare a bordo per un po'...!