lunedì 3 ottobre 2011

VERSO ITACA

1-9
Tuttomotore per 20 miglia. A mezzogiorno sono a Trizonia, un' isoletta a 1 miglio dalla costa nord.

Sul lato NE dell' isola si apre una insenatura circolare, quasi un laghetto, dove e' stato costruito un marina con il solito sistema dei contributi CE. E come altre iniziative di questo genere, chi ha avuto e chi ha dato, i lavori sono rimasti in sospeso e il marina e' in stato di abbandono.
Una pacchia ! Non si paga, si ormeggia dove si vuole, nei pressi c' e' un microabitato con caffe', bar e ristoranti.

 Mi dicono pure uno spaccetto di alimentari; altrimenti basta prendere il trghetto e in 10 minuti si e' gia al supermarket di Glyfada.
Ma la grossa sorpresa, accostato in banchina senza nessuno a bordo, e' "Spirit of Gaia" il catamarano personale di James Wharram.
Chi era costui ? Fermi, e' ancora vivo, ha 90 anni e al momento sta in Inghilterra con problemi al cuore.
Ai velisti dei monoscafi non dira' molto ma per gli amanti dei pluriscafi Wharram e' una specie di nume tutelare.
Disegnatore di professione, negli anni '60 attraversa l' Atlantico su un catamarano di 7 m costruito in legno, Tangaroa. A bordo lui e due ragazze di cui una incinta.
A Trinidad incontra Bernard Moitessier che gli da una mano a costruire Rongo, altro catamarano di 11,5 m con il quale tornera' in Europa.
Qui mettera' a punto diversi progetti di catamarani da autocostruire con poca spesa e in poco tempo. Questi si rivelano subito molto validi, inaffondabili, veloci, pratici e in breve si forma un' associazione di costruttori Wharram con affiliati in ogni parte del mondo, che si scambiano dati e nuove idee. A suo tempo c' ero dentro anch' io, innamorato perso.
Lunga vita a James !

Spirit of Gaia
5-9
A Trizonia si stava proprio bene. Posticino tranquillo, silenzioso, zero stress. Ma mi dovevo schiodare. Domani arriva gente col traghetto da Ancona.
Per questo mi sono trasferito qui al Marina di Patrasso approfittando di una sventolata da NE. Suggestivo e a rischio il passaggio sotto il ponte di Rion dove mi sono trovato quasi schiacciato tra un cargo da poppa e una nave da prua.
6-9
A fine pomeriggio arrivano Bruno, cugino di Trento e Loredana, sua gentile consorte. Insieme a loro pure Elena, nello stesso traghetto. Un caso del destino.

7-9
E via verso nuove avventure. Issata tutta la randa in previsione di una mattinata di calme, poco dopo dobbiamo prendere concitatamente due mani di terzaroli per una forte sventolata da N. A pomeriggio inoltrato diamo fondo a nord dell' isoletta di Oxia. Altre quattro barche alla fonda. Siamo sull' estuario di un fiume e abbiamo il curioso fenomeno di uno strato di acqua dolce e fredda in superficie, sopra quella calda e salata.
8-9
Una smotorata nella calma del mattino e raggiungiamo Itaca, l' isola dei racconti Omerici.
Ci piazziamo a sud dell' isola nella baietta di S. Andrea con le solite cime sulle rocce, tra altre due barche.
 Tutto bene, bagnetti, giochetti con le meduse cavolfiore, tentativi di pesca alla lenza.
Ma anche il Paradiso non e' perfetto. Oltre all' invasione delle vespe, verso sera un rafficoso NE scende da una valletta. Fa spedare l' ancora ad un piccolo monoscafo sulla nostra sinistra. Questi, nelle sue manovre per rifare l' ancoraggio ci smuove la catena e poco dopo anche Andromeda viene spinto dal vento laterale contro le rocce. Bruno si puntella con la gaffa e tiene la distanza. Motori e verricello .Nel buio della sera ridiamo fondo per due volte nella stretta rada cercando di far mordere l' ancora. Infine istituiamo i turni di guardia.
 Sorge la luna piena. Ci guarda e pare che sogghigni.
9-9
Cefalonia. Meglio entrare in porto e metterci in banchina all' inglese. Ok.
 Nel pomeriggio camminata al laghetto Melissani. Una specie di cenote, laghetto sotterraneo che si percorre in 10 minuti in barca a remi, previo ticket, sfiorando le stalattiti con la testa. Mi ricorda un' altra remata simile ma piu lunga, in una grotta di Palma di Majorca - Baleari ai tempi del Samadhi. Si procedeva al buio verso una lontana musica sinfonica e infine si accedeva ad una sala ipogea illuminata dove c' era veramente una orchestrina di archi e flauti . Molto romantico.
10-9
Affittata moto enduro 150 cc Suzuki. Prima tappa all' acropoli Micenea di Krany, sito archeologico presso Argostoli. Anche qui blocchi e mura di notevoli dimensioni del tipo poligonale e lineare.
Tappe successive contornado la costa nord di Cefalonia tra spiagge e nuotate.
In chiusura giornata salgo da solo in moto all' antica acropoli di Sami da dove una muraglia ciclopica segue in discesa il pendio della collina per qualche centinaio di metri. Perche ?

12-9
Lasciata Cefalonia, grande e bella isola, ci portiamo velamotore a Vathi - Itaca, mitica isola del giramondo nostro antesignano Ulisse. Attracco in banchina.
Vento fastidioso da NW. Grande rientro di monoscafi, ressa alle banchine e scene turche.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sto risitemando il fratellino piccolo , un Tiki 26..
chissa che non si reincontrino
BV
Franco