sabato 3 settembre 2011

CORINTO

27-8
Tutta al notte ha soffiato. Non c' e' stata la calma prevista dal meteo. Una notte di dormiveglia tenendo d' occhio la posizione tramite una stellina che passeggiava nel vetro del tambucio a seconda dei brandeggi sull' ancora.
Poi il sole. Al largo ancora frangenti. Un caffe' veloce e via. Arrancando con i due motori contro onde e vento teso copro le tre miglia fino all' ingresso del Canale. Vediamo che succede... faccio segno a dei pescatori che mi prendano la cima per affiancarmi alla banchina. Sopra di me la Torre di Controllo tace. Nessun segno. Dormono ? O mi vedono e mi stanno chiamando via radio ? Per antiche eperienze cerco sempre di evitare di farmi sentire via radio. Ti dicono ogni volta di no, qui non si puo, prova altrove, non ci rompere le palle al momento della merenda etc. Meglio buttarsi e presentare il fatto compiuto. Poi discuteremo guardandoci negli occhi !
Infatti ecco che esce un omino: - Che vuoi fare ? Dove vai ? -
- Vorrei fare il Canale se e' possibile. Chiamate voi al momento giusto ? Quando oggi, domani ? Preferirei domani e rimanere qui alla banchina. -
- Passa in ufficio a pianoterra della Torre -
Ok. Concordiamo cosi il passaggio tra un' ora. 215 euro, prendere o lasciare. Prendo.
Ed eccomi poco dopo a 4 nodi incassato tra due alte pareti di roccia di cui non si scorge il bordo. Passo sotto diversi ponti dove turisti assiepati lungo le ringhiere mi fanno filmati e foto. E io a loro. Tre miglia di lunghezza, 25 m di larghezza,profondita' 7 m. Si passa a senso unico.


Stretto di Corinto
 In breve sbocco nel golfo di Corinto. Se alla partenza avevo vento teso e onda corta, qui lo stesso vento di NW e' ancora piu teso con onde alte e rabbiose. Che faccio ? Con il binocolo cerco di capire come si presenta il porto di Corinto. Si vede un lungo muraglione di cemento e a sinistra un altro di sassi. Poco dopo mi infilo a ridosso del cemento. Lunghe banchine vuote, un pescatore, onda che va e viena anche qui. Cerco di lanciare una cima su una bitta ma un militare arrivato in auto mi nega l' ormeggio. Ok. Mi infilo allora nella stretta apertura del porticciolo di sassi. Tutto pieno. Barche arrangiate in ogni dove e in seconda fila. Ma ormai sono dentro, cascasse il mondo fuori non torno. Lancio una cima a un omone barbuto che me la lega ad un anello d' angolo di un pontile galleggiante. E rimango cosi, teso su questa cima attestata alla prua sinistra di Andromeda che brandeggia qua e la nel poco spazio al centro del porto. Guarda, guarda...una grossa boa in corrispondenza della prua di dritta...acchiappata ! Cosi va meglio. Un francese mi chiama dal pontile. Se voglio, lui sta lasciando il suo posto in banchina perche e' il suo turno per passare il Canale. Merci beaucoup ! Ancora a prua e cime a poppa. Perfetto, come un fagiolo nel baccello !
Che dire ? Aiutati che Dio ti aiuta. Oppure, la fortuna aiuta gli audaci. O, memento audere semper. Confesso che questo detto Dannunziano, sotto sotto mi rimescola alquanto. In realta c' era ben poco da fare di alternativo. Questa era la sola opzione logica e razionale. E come tutti i bricoleurs che necessariamente ragionano in termini di rette, triangoli e cerchi, la Razionalita' innanzitutto.
 Bene , sistemata la barca, nel pomeriggio giro di 15 Km in bici per visitare gli scavi della vecchia Corinto. Non sono riuscito a trovarli. Massacrato dal sole feroce e dalle salite interminabili ho trovato conforto abbuffandomi di fichi maturi rossi e bianchi che crescono un po dappertutto.
Serata con l' omone barbuto. Si chiama Johnatan, nato in Cornovaglia e greco per elezione. Ha girato pure lui tutto il mondo, dal Giappone alla Mongolia, dall' Australia al sudamerica facendo mille lavori. Per quattro anni ha avuto una fidanzata italiana di nome Francesca. L' ha portata in India. Hippies ?


Jonathan


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